Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965
per for parlare e partecipare soprnttut• to il pubblico, si tratta di dibattiti, di• ~cussioni sulla Svizzera, i sindacati, Ja ,ituazionc italiana ccc.; lo spirito coo. 1>erali\O, cioè l'aiuto reciproco e 1a mancanza di dollori in cattedra è l'cle• mento escnzialc di questi venerdì; gli interventi del pubblico sono l'unica CO· sa che conti veramente. lnfìnc, un~ o due volte al mese, han– no luogo delle conferenze o delle pro– iezioni di films: abbiamo sentito parla• re della Sicilia d'oggi, di Danilo Dolci, della rcsistcn1.a italiana al fascismo, della Costituzione italiana ccc. ccc. C'è in cantiere un ciclo di conferenze :-.u argomenti medico.biologici, soprat– tutto ad uso delle famiglie, dal fun. zionamcnto del corpo umano ai pro. blemi ~cssuali. Una biblioteca con li– bri di narrativa a sfondo sociale, di tecnica e di storia è a disposizione d.::– gli operai; i libri escono mentre il rien– tro è più diOicile, a causa di dimcnti· canze o cli cambiamenti di indirizzo dei lettori, in massima parie stagiona. li. Questi cambiamenti ostacolano so. venie anche la frequenza regolare ai corsi. La ocDantc Alighieri» ha come atti– vità principali; delle conferenze ad al• to livello di ìcllcratura o cli storia del– l'arte riservata all'èlite italiana cli Gi– n~vra e a svizzeri che conoscono la no– stra lingua; una magnifica biblioteca è a disposizione dei membri. Natural– mente gli operai non partecipano a queste conferenze e la Dante ha aperto da un ~nno un corso di francese cd U· no per analfabeti. La ocMissione Cattolica» ha anche un corso cli francese ed uno per mura• tori, oltre a varie altre attività ricrea– tive e culturali; le frequenze sono buone, data soprattutto la buona or- 640 ganizzazione, la vasta proprig::mda e le possibilità di locali. L'ocUni,•ersità Operaia»: corsi di francese a un livello più elevato, con buone frequenze, ma con gli stessi problemi col Centro di Cultura e delle altre associazioni. Il « Centro Sociale Protestante» ge– stisce un villaggio di baracche ed ha cercato diverse volte di for funzionare corsi di francese e diba11i1i vari: i ri– sultati sono sempre stati deludenti, clata la scarsa partecipazione degli o– perai. Attualmente dunque la TV è l'u– nica attività (chiamiamola così) delle baracche del Centro. Alcune imprese di Ginevra hanno tentato 5pesso corsi vari per i loro o– perai italiani, ma difficilmente le cose hanno avuto seguilo. Per esem– pio la Zsciokkc, una delle più gran• cli imprese ùi costruzioni edili, orga– nizzò, nel 1%2, un corso di francese cd uno di disegno edile: il prezzo di fre. quenz::i.era basso e la metà veniva re– !-tituita a quegli allievi the fossero ar• rivali alla fine c!cl corso. Nonostante questo incentivo, l'inizia1iva è misera• mentre fallita. Abbiamo parlato fino ad ora dei cor– si a sfondo sociale dati gratuitamente o a lieve quota d'iscrizione; a parte questi, vi sono naturalmente a Gine– vra alcune scuole private di lingue (Mi– gros, Berlitz ccc.) con insegnamento del francese, ma: I) I metodi sono quelli classici, cioè presuppongono in genere delle conoscenze grammaticali minime (cos'è un verbo, cos'è il fem• minile, cos'è il plurale) che molti ope– rai, e proprio quelli che avrebbero maggior bisogno cli imparare la lingua, non hanno; 2) Molti non se la sentono di pagare le lezioni. 3) Gli orari non sono adatti a operai che la sera, finito
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