Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

sa sopportarsi in pace siffatte vcssaL.io- Egli perciò disse: ni inquisitoriali?• • Il farlo non era forse mio dirillo? Co- me! il nostro popolo chiede pane e gli L'AGITATORE E IL DINAMITARDO si risponde con ii piombo della cavalle- L'irrequieto e irrefrenabile neofita ,·en• ria? Ogni uomo che abbia un cuore do- ne segnalalo subito dalla polizia france- vrebbe esultare cd imitare il mio propo- se per la sua attività, e, prima che ve- nimento. lo agivo sotto l'impulso dell'a• nissc fatto segno ad una cventu:1lc espul- more profondo che ho per tutti coloro sione, fuggì a Malta con Saverio Merlino. che soffrono e per la causa dei disere- l\fa anche qui il suo soggiorno fu breve, dati alla quale ho dedicato tutta la mia ,wcndo alle calcagne la poliz.ia inglcse su esis1enza •· scgnala,ionc di quella francese, e allora, Quell'a1tent.ltO lo ridusse .ld un scm• tr,westito da prete, andò in Sicilia, 0\'C plicc episodio protestatario pct· evitare non si diede pace e preso dalla sua atti- , iltime innocenti. Egli così proseguì: , 1tà febbrile riuscì a stampare a Catania • A,·e,·o ventisei canucce di dinamite e un giornale dal titolo • Il Picconiere• e due di gelatina esplosiva. Avrei potuto un ali ro a M.arsala, questa ,,olla un nu- con tali mezzi eseguire il mio in1ento, ma mero unico di cui non conosciamo il ti• pensando alle tante vittime che erano for- tolo. Nel frattempo la polizia italiana an• se l'unico sostegno dei vecchi genitori dava pure in ccrc;i dello Schicchi, e non delle sorelle e di giovani spose tolsi dal riusciva a cntturare la sua •preda•· barilotto tutte le cflt'tuccc di dìn:1mile che Quantunque fosse riuscito a sfuggire al- ave\'O preparato e , i lasciai solo la po\. 1'a1Te<;to della poli7ia, il suo girovagare ,·ere, che feci esplodere nell'intento unico lo Portò a Palermo nel 1S9t. di richiamare l'a11c1wionc della borghesia S'av\'icinava in quell'anno la gran daia sulla grande data fatidica del 1° Maggio, del 1° m,11tgio, quando un gruppo di Ja. giorno universale di ri,cndicaL.io□c e di ,·oratori per mezzo d'una commissione lotte•· s'era n:cato dall'ex comp.lgno di Pisaca• Ormai Paolo Schicchi, dovunque si tro- ne, il rinnegato Nicotera ministro dell'in- vasse, non poteva continuare la sua dì- terno, pcrchè ,enisse incontro alle condi- mora permanente di csilinto in patria, e, zioni diflìcili di quei poveri bisognosi; il per non cadere nelle mani della polizia Nicotcra li minacciò che, se nella ricor• regia, andò in Sviacra e si stabilì a Gi- rcn1.a di quella dnta a,·csscrn essi fatto ncvra. L'unica attività che potè esercita• dimo,;tra;,ioni, egli li avrebbe fatti schiac- re nella repubblica clvctic.l fu il giorna- ciarc senza picta, con le loro donne e i lismo e fondò un giornale molto signifi- loro bambini, dalla cavalleria. A tale mi• cativo che uscirà sollo il titolo • Pensiero naccia lo Schicchi fremette di sdegno e e Dinamite• e che diffonderà a piene conccp1 un piano per un attentato alla mani anche in Italia. Codeslo giornale lo caserma di cavalleria a Palermo. Schicchi lo compilerà quasi da solo e i Dall'autodifesa da\lanti alla Corte di As- suoi articoli dolenti cd entusiastici inneg- sise di Viterbo stralciamo ancora i se- gianti alla rivolulionc sociale allarmcran- guen1i passi in cui lo Schicchi assunse no la poli;>·ia elvetica e quella italiana. con coraggio e franchezza la rcsponsabi• lnfa1ti, il governo italiano fece delle prcs- lità dei suoi atti di rivolta incliviclllalc. sioni presso il go\'crno sviZ1.cro per tra- 630

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