Volontà - anno XVIII - n.11 - novembre 1965

tato» un cappello che poi sarà denomina– to « berrc110 goliardico») e collaborò ai giornali locali tra i quali • il Resto del Carlino •· Del soggiorno bolognese va ri– cordato un episodio tipicamente schic– chiano. Cadeva in quell'anno 1889 l'ottavo cen– tenario dell'Università di Bologna che il corpo accademico si apprestava a festeg– giare con l'intervento di gra!ldi adunanze ufficiali per l'occasione e con la parteci– pazione del re e della regina. 11 gruppo monarchico studentesco, che era uscito dall'Università per andare alla stazione ad accogliere la coppia rca!e, veniva af– frontato e sbaragliato da un altro com– posto di clementi sovversivi e capeggiato da Paolo Schicchi. Ne seguì un parapiglia tale che gli studenti monarchici di pasta frolla fuggirono scoraggiati lasciando per– fino il loro stendardo in mano agli assa– litori. All'indomani, tale episodio venne denunciato dalla Gazzella dell'Emilia», giornale monarchico e codino, giudican– do i giovani repubblicani e socialisti co– me delinquenti e come nemici del trono e dell'altare. IL DISERTORE ANTIMILITARISTA Paolo Schicchi non riuscì a completare gli studi nè a laurearsi presso l'ateneo bolognese, nè forse ci teneva a prendere la laurea, come non la prese mai, preso come era dai suoi fervori propagandisti– ci dei nuovi ideali umani di redenzione sociale. Ma aveva dei conti da regolare con l'esercito e gli obblighi di Je,,a lo co– tringevano ad entrare nelle file dell'eser– cito ove la personalità anzichè sviluppar– si si annulla nel numero. li temperamen– to ribelle del nostro e la ferrea discipli– na militare mal si concilieranno essendo ai poli opposti. Al processo di Viterbo 628 così Paolo $chicchi spiegherà le ragioni della sua diserLione: « lo ero a Palermo allievo uflìciale nel– ]'I I" fanteria cd in seguito a mia doman– da passai nell'artiglieria di montagna do– ve la disciplina si insegna a calci e pugni. Ed io ne ebbi molti; oh, se ne ebbi mol– ti!. .. Un giorno, per esempio, mi fu rotto un bastone sulle spalle e ciò non succe– deva a me soltanto anche ai miei com– militoni; e un gior:10 alcuni soldati fu– rono legati alla coda di un mulo. A me accadde la stessa cosa. Erav.;.mo in mar. eia cd avendomi le ampie scarpe lacera– to i piedi, ero rimasto alquanto indietro della colonna, quand'ecco un tenente, per sollecitarmi mi venne incontro a cavallo e mi ballè contro con la testa della be– stia. Poscìa il caporale Salvini in segui– to ad ordine avuto fece per attaccarmi alla coda di un cavallo. Io protestai ener– gicamente e per evitare il suicidio o la fucilazione, disertai ». Della diserzione del nostro ci parlò pure l'illustre giurista Aristide Batta– glia nella sua pregevole opera • L'evolu– zione della proprietà fondiaria in Sicilia» con commosse e commoventi parole di ciò che aveva sofferto lo Schicchi sotto In casacca militare. COME DIVENNE ANARCHICO Disertò dunque Paolo Schicchi e varcò il confine « per evitare il suicidio o la fucilazione •· Ha quindi inizio la sua O· dissea che lo farà peregrinare attraverso mezza Europa. A Torino varcò la frontie– ra e volò diritto a Parigi. Siamo nel 1889, cioè nel primo centenario della Grande Rivoluzione. A Parigi fece la conoscenza di grandi personalità italiane e francesi tra le quali; Amilcare Cipriani, Galleani, Merlino, Faure, La Michcl, Grave ed i fratelli Reclus. A contatto di questi uomi-

RkJQdWJsaXNoZXIy