Volontà - anno XVIII - n.8-9 - agosto-settembre 1965

Libere opinioni "Minorati civili,, o "Cornuti di Stato,, V ORREI SPRONARE tutta la stampn it.:diana ad iniziare una campagna per far conoscere scmpr~ più e sempre meglio quale penosa situazione sia quella dei «minorati civili» o «cornuti di stato», come possono essere defi– niti i coniugi separati legalmente o cli fatto, i quali oggi assommano aù oltre cinque milioni e sono in continuo aumento. Sociologi, giuristi, medici di chiara fama e di indubbia moralità stanno fa. cencio scnti1·c la loro \·oce, ma si deve riconosce1·c che «non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire» e costorc sono proprio quelli che potrebbero portare un rimedio radicale nei confronti di chi oggi è condannato a vita per un ma– trimonio sbagliato. S1 può attuare una soluzione sola pcrchè la famiglia resti \'Cramcntc la ba• se della socict::\. Con 2.528.470 coppie illegali, in conLinuo rn:mento, un rimeclio si deve tro– van:; è assolutamente n·xcss<irio perchè il problema ha assunto il caratten~ di etica sociale e morale. La morale si trasfo1 ma come si trasformano i costumi, come si trasforma l'etica, quindi oggi non si può imporre una morale sorpassata come si impon· gono le leggi del traffico stradale. Il divorzio, di folto, esiste già in Italia, anche se non è codificato, e diverr:'l sempre più una consuetudine; tanto varrebbe regolamentarlo soprauu110 nell'in– teresse dei figli. Le coppie irregolari, che punropp0 si formano per una legge naturale e urna. na, con il loro comportamento meritano spesso considerazione e rispetto, quindi vuol dire che il senso morale non manca ed il concetto di famiglia è ancora for– temente radicato. Nessuno, e ripeto in forma apoditlica, nessuno che non sia nelle condizioni di un «minorato civile» può capire cosa significhi tale posizione nei confronti di una società retriva in cui l'ipocrisia alligna sovrana. li J)roblema è complesso, ma non oer questo d~ve restare insoluto. Per non toccare la suscetlibilità dei colli torti e degli ignoranti, si può anche non par– l;;ire di divorzfo ma di revisione degli art. 149 e seguenti del nostro Codice Civi– le, tanlo piì.1eh~ la Costituzione lo consente (vedi quanto scritto da Arturo Car– lo Jcmolo, professore di diriuo ecclesiastico, da Pielro Agostino D'Avack, pro– fessore di diritto canonico, nonchè da S. E. Mario Berruli, avvecato generale presso la Corte d'Appello di Torino). Quotidianamente constatiamo che dge una morale falsa e che la falsità è spesso a fondamento della società. Oggi si parla, si scrive e si predica di libertà e di democrazia. 464

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