Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965

presentano) con cieli\! prove inoppugnabili, ci riveb altresì che 1ali prove ser– vono poco o nìen1e con riferimento alle convinzioni che es!.e dovrebbero ino– culare nelle masse; rl':l11ro canto, esblono •lradizioni" di ogni specie alle quali, pc,- crederci, non viene chiesia alcuml prova e nessunn chiarificazione. Si traua quindi di un problema chi:, nelle sue profondità, solo la psicologia potrebbe illumin.ire un poco, ma è un problema che ?ra ci farebbe troppo deviare dallo argomentQ in causa. 11 fatto è che le idee anarchiche - al contrarie di quanto viene gcneral– menle cr..::duto e cioè che si tratti di mere utopie - sono scaturilc proprio da quelle lc7Joni ddla storia dnlle quali ben pochi apprendono seriamente, anche se sor,o accompagnate d<, prove irr.::Culabili. Inoltre, è interessante rilevare che, nell'anarchismo, è implicita un'interpretazione della vita la quale, finora, ha agito pii1 inconscbmente che in modo consapevole anche negli stessi pensatori anarchici; è implici1.:1;cioè una «\'io;ione ciel mondo» che non considera il fattore economico come un dogma inoppugnabile, pur non negandone l'importanza. E' un errore grossolano credere che l'economia sia l'arbilra assoluta circa una vera libertà umana, giacchè esi,tono prove - alle quali generalmente non ~i crl!de - che dimostrano come .!,i può benissimo agire stupidamente anche in un difluso bei1essere. Come la st')ria ha ormai dimostrato che la scienza, pur avendo molto illuminato, non ha il potere assoluto di dominare il mondo degli istinti (che è appmHo il mondo in cui si conservano 1t11tc le millenarie e passive accct1azioni, spesso inconsciamente o consapevolmente proprie dello stesso scienziato) così si potrebbe dimostrnre che anche l'economia, da sola, non è capace di rendere l'uomo veramente libero. Arricchire i roroli senza cambiare l'orientamento della loro psiche, non serve molto con riguardo alla possibilità di chiarificare tutte le za\·orre incon– scie e concrete dalle quali l'umanità è ancora lontana dall'essersi liberata, o almeno (e ciò sarebbe già il principio della villoria) dall'essere consapevole. Ecco perchè, paurosamenw, si prospetta la probabilità di un «medioevo scien– tifico•. Un simile medioevo, rii primo acchito, sembrerebbe qualcosa di assurdo, una fantasia del tutto graluit3, rncmtrc. ad un più profondo esame, ne vediamo già gli inizi. E questo significa che la chiave dei massimi problemi è depositata ~ul modo col quale sappiamo orientare la vita; poichè, in fondo, tutto dipende dal modo cQn cui vediamo e interpretiamo le cnse, e non da quello che pos– sono essere le cose in se stesse. L'anarchismo, oltre arl affermare la necessità di una certa giustizia sociale, implica pure un nuovo orientamento della vita; e solo ora, ad opera della psicologia, incominci~mo ad intravedere l'enorme difficoltà del problema. Gencralmcn1e si crede che, mutando semplicemente le idee, sia facile modific:1rc radicalmente :i.nche le profondità dell'animo; e questo mu1amento, se non si può dire del lutto una vana speranza, si presenta comun– que come un'imp,·esa alquanto difficile. Molte volte !'opera cosciente di un in– dividuo tradisce una ,;;pccie d'impotc-nzR non bene definita, cioè una sorta di conflitto, spesso insanabile, tra il proprio animo e la realtà delle cose. Tutta la audacia filosofica di Nietzsche e la brillante spregiudicatezza dello Stirncr - 402

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