Volontà - anno XVIII - n.5 - maggio 1965

Il "dialogo,, e... Giordano Bruno A CONFERMA delle ac111e ossen·az.ioui che <tbbiamo /elio in • Un dialogo e– quivoco• (Volomà 11. 2 1965), e per met– /ere i,i /11ceq11mlfo sia itrfido /aie dialogo, giudico non inutile sotloporre a/l'atte11- zione di tutti i seguenti passi di un ar– ticolo • Il processo di Giordano Bruno• di lo/mula De B!asi, v11bblicato dalla rivista «Idea• (Mensile di cu{tura e di politica sociale - Roma - Dicembre 1964). • Non esiste i11 nessuna gerarchia di q11esto mondo 1111 votere sil/attamente sterminato, che la numo d'un uomo, ti papa, detiene dalla ma110 di Cristo, re– th-ntore e giudice. Non esiste in questo mondo 11110 scellro elle al pari di questo pé.ne1ra 11ell'abisso i11valicabile ed invisi· bile delle cosciem.e e le guida, oltre 1a morte, all'eterna stmtenl.ll . /f 27 febbraio /953 il Bnmo e11trò nel carcere defl'fn(fllisi1.io11e di Roma. Ne u– scì dovo sette anui per esser condotto al rogo sul Campo dei Fiori. Sette anni di prigionia, - e q11ale! sapendosi i si– sre111iin 11s0nelle costiwzioni giudiziarie del remvo, selle a,mi di dura prigionia dc.rmo da vensare. E non é credibile non ci pensassero il cardinale Bellarmino, il carditwle Cesare Bllronio - uomini di vri- 111issi1110 ordine e di specchiata pietà - e/t'erano tra gli istmttori e i giudici del processo; non è credibile non ci pensasse Clemente VIII che il processo seguiva da vicino, e della c11i mitezza e prudenza e nobiltli di cuore non \l'Ila chi possa dubi· ture. Com11nq11e, fin dal primo, esame quei giudici non ebbero il minimo dubbio sul– la colpevolezza del pri~ioniero. Lo sboc– care voi della vena all'estrema sentenza dopo sette anni non fu gfoco di raffinate cmdellà, incompatibile con la grandezza 270 morale di 1m Bellarmino e di mi Baro- 11io... Sperawmo di indurre il Brw10 al rcwvedi111e11/oe di condurlo ad 11na ri· tra/fazione. Ma il Bruno ricusò di sal– t•arsL all'11l1i111a esortazione risponde di • non dol'cre ritrattarsi, di non aver mo– rivo per ritrartarsi, e no11sapere di che si dovrebbe ri1rattare 11. E il fatto che morisse di morte punitiva e tragicamente riparatric, (?!J durante l'anno Santo non turbò 11ess11110 ... Ma noi a citi dovremmo domandarne ragione? Bellarmino, Baronia, Clemente VIII ne sapewmo certo ìn materia piti di noi. Le Porte dei Giubilei non si apro– no senza. controllo. Clii s,· ostina a por– tare ingombro e tenta di sovra/fare e deviare con te sue proteste anlicri<.:tiane e i ,<tuoisovvertime11t,' anlicivili la voce divina. non solo non vuò vassare ma è lorm e dovere ricacciarlo indietro. T1 na– store non va a raccia di lllni · li colvisce tnltanto qua,rdn baltano dentro l'ovile. Non In Iibertll di pensiero: è l'illt>cita in– r>eren:ra del nPnsiero evermre 11e1laauieta lihprftì altrui earantita dalln lef!f!I' di Cri– <.:ln f?! J Quella che ricf,iama t'ammonì· mt>nto P il cadif!O. Perciò le terribiU sen– tf'nze imcoste alla coscienza 1-?iudicatrice dei vani dal loro ufficio di stmremi cu– <.:todidella divina eredith.. hanno corso b1ce1m1rabile anclte nee1i anni 1-?i11bilari, nerchè non ostruiscono anzi liberano dat– le scorie le S0l!lie detta Porta Santa al c11igrm1 varico si disvenstmo i tesori det· In miçericordia e detta grazia •· Oeni commento i s11verfl110. Cos) tra 1m colloquio e l'altro, tra un'apertura e l'altra . . çi mostra. net suo aspetto 1•crifFe. ro. i/ ,,otto delta chiesa. EMILIA RENSI

RkJQdWJsaXNoZXIy