Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

Anarchismo e I METODI non-violenti sembrano es– sere il mezzo d'azione più aderente alle teorie anarchiche; essi costituisco. no una roria che permette di evitare le conseguenze auto.-itarie della vi0- lenza ... Viene ammesso comunemente - ma elci tutto a torto - che ogni afferma– zione di difesa non violenta costituisca una affermazione dottrinaria o pacifi– sta. Difalli, l'azione non-violenta nel passato non è stata nè un fenomeno dottrinario e neppure un fenomeno pa. cifista, ma è staia impiegata pcrchè parve che fosse la maniera d'azione più pratica in una data situazione (per esempio: l'invasione non-violenta del centro atomico di Marcoulc, nel 1958; lo sciopero generale in Belgio, nel 1960- 61; la marcia per i diritti civili a Wa. !.hinglon cd altre azioni non-violenli conlro la segregazione razziale negli Stali Uniti, nel 1963). L'adozione delle tecniche non vi0t lenti da parte di gruppi rilevanti di uomini non ha avuto mai, come rh,ul– tato pratico, le conversioni massicce alla do1trina tomie della Non-Violen. za. Così ad esempio, non è provato che i negri i quali hanno prc!.o parte a campagne non violenti per l 'integra.do – nc, negli Stati Uniti, abbiano rinunLia– to all'impiego della violem..a in ogni altra circostanza. Certamente un gran numero di C'.',!.i è pronto ad impiegare la violem.a nei conrlitti personali, anche se, nella campagna per l'integrazione, in generale, sono pronti ad accettare la pil.1 rigorosa disciplina non-violenrn. Per questo motivo noi riteniamo che l'aLionc non-violenta debba essere giu- non - violenza clicata non come una dottrina che pos. sa essere acceltata o rifiulata, bensì come una tecnica le cui capacità in ciascuna cQntingenza particolare esigo. no lo studio più rigoroso e pili accurato. Un'altra ipotesi frequente ma errata è quella secondo la quale l'azione non– violenta, in una maniera o in un'altra, ignorerebbe la realtà e la serietà della violenza, e quindi avrebbe possibilità di operare soltanto contrQ gli av,•ersari che hanno essi stessi marcale tendenze contro la violenza. Infatti, mentre al– cune forme di azioni non-violenti - co– me lo sciopero ed il boicottaggio - non conducQno solitamente ad affron– tare la violenza, altre forme invece conducono ad affrontrirc la violenza cd anche gli scioperi che, di solito, so. no sicuri, vengono spesso repressi bru– talmente ai nostri giorni, specialmente in paesi come la Spagna e l'Unione So– vietica. Difatti numerose campagne non-vio– lenti si sono s,,olte in condizioni di vio– lenza e di estrema repres~ionc, sicchè la tecnica dell'azione non-violenta deve essere considerata non come un mezzo per evitare la violenza, ma come un metodo per far fronte e resistere alla violenza. Costoro che hanno preso parte ad azioni non-violente, 5pC!.so, nel cor– so delle loro campagne, hanno affron– tato pro\"OCazioni fisiche straordinarie_ La resistenza non-, iolcn1a alla vi0- lcnza può egualmente isola,e colui che impiega quc!.t'ultima, e può fare appa– rire la sua arma a volle inumana e ri. clicola. Così la campagna budcli51a nel Vict. nam del Sud del 1963, forse non ha 241

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