Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

gione - pc 1• dirla mclaforicam..:nte - è un cibo che lo ~i 1>orta in bocca con avidilà, ma non è raro che lo ::.i debba in seguito ,;putare, giacchè il suo sapore risulta molto forte per ceni palati abituati alla supcrlìcialilà. Sarebbe necessario diluirlo pcrchè diventi sopportabile ... A::.sai saggio, mollo artista, mollo preparato, molto generoso e ::.incero, in– fine molto uomo ... Banct era un coacervo esagerato cli qualità positi\·e ed un 1c:-.lirnonio implacabile per Il! molte d:bolc.a~ o lt· molte limitazioni, che egli ::.piegava e perdonava esasperando ancora di più il livore che la sua sincerità scminuvn. In qua<;i tutti i suoi biografi cd esaltatori, una volta d:nudati della loro ammirazione invidiosa, è possibilt! ritrovare un sordo risentimento contro questo uomo la cui penna fu un bi-.turi abile, maneggiato da una mano sicura. Egli diceva: « Penna mia, non tremare! lmm:rgiti sino al manico! Ma i misera– bili che pcr:scguirnno non lwnno sangue nelle vene, ma pus. Ed il chirurgo si riempie di sporcizie .. •· Neppur.! gli uomini poterono ::.opportare la grandezza di Cristo - al quale Barrct a-.somiglìa per molti ;,spetti - cd assassinarono <luc volte l'uomo ma– gnifico che egli era: la prima volta, sull,i croce; 13 seconda volta, consacrandolo Dio, che fu un mo<lo pn giustificare la loro impot-.!nza a s:guirc l'esempio di virn umana che egli prospettava loro. Anche Rafael Barrcl, figlio di un secolo supcrflcialmenle ateo e <;ci~ntifìcc, fu ucciso due volle: prendendolo per fame, la quale finì per farlo ammalare di tubercolosi e, poi coprendo la sua opera con una spe~sissima cortina di silenzio. Entrambi - Cristo e Barre! - furono amati dai pov~ri e dagli umili, cli cui assunsero la difesa e dai quali però pensiamo che non furono gius1amen1c compresi.. Essi ricevettero un gioiello prezioso, con orgoglio e affetto, che però stona.va con i loro poveri vestiti e che posero dili– gentemente in un astuccio, la;-.ciandosi abbagliare da false pietre preziose. Quanto agli intellPttuali e pseudo-i-ivoluzionari, h sostanziosa cultura di Bar. rct doveva ess~r loro franca.mente intollerabile, perchè scopriva la loro medio– cri1à. Univa alla conoscenza scirntifica, persino di discipline le più astratte, il dono creatore dell'artisia: armoniosa combinazione di analisi e di sintesi che ..:gliesprimeva senza pose, con naturalezza, quasi a chiedere scusa ... Nè potevano perdonargli la !\Ua ironia <.:hc,in certe occasioni, giungeva fino al sarcasmo, e neppure il suo fine senso umoristico che respingeva ogni dogmatismo. li critico Alberlo Zum Feld, che scriv:!va sotto lo pseudonimo di « Aurelio del Hebron •, gli inviò in una certa occasione, una lettera con la quale gli rimproverava una eccessiva focoltà di analisi e gli negava ogni capacità di sentimento ... Proprio a Barret! d::I quale non si sa se ammirare di piì1 il p(·nsatore acuto o l'artista sensibile; l'incorrutt!bilc rivoluzionario o l'uomo angosciato di pietà per il do– lore umano. Il fatto è che Barrct. uomo di profonda sintesi !o=t:.wa lontano dalla. logorrea declamatoria, molto di moda nell'epoca romantica ... Barrt.:t gli rispose con una l.:1tera. che è un modello cli grazia beffarda e di fine burla. Non resistiamo alla tentazione di trascriverne alcuni brani: "Deve un autore rispondere ai suoi critici? lo propendo di no. Se egli non si fcC;! capire, sia o non ~,ia per suri colpa, perchè confessare il fiasco, ponendo 214

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