Volontà - anno XVIII - n.4 - aprile 1965

Biunchi e i Neri, i Guelri e i Ghibellini; anzi, rinforzati pure dai. .. Rossi. E tutti con la stessa e reciproca • armonia • con la quale operarono i suoi concitta• dinj di allora ... Dante sognò la • monarchia ideale •. come oggi si ~ogna la • democrazia i– deale • o il • comunismo illuminato•· Egli rinì col divenire un solitario, come finiscono col dh·cntarc quelli che so. gnano troppo; anche se poi il tempo, unico galantuomo, può rendere loro u· na certa giusti1ia. D'allrondc, nel suo nobile scetticismo, comprese benissimo che chi vuol vi,cre in me1..zo agli uo– mini deve accettarli come sono. Dante fu odiato ed a sua volta odiò; fu trcmendamen(c offeso cd a sua voi. ta si vendicò. I suoi tempi non erano certo idilliaci e la legge del taglione era comune per lUtti, salvo per quelli che un ingrato destino aveva inchioda– to nel regno della gleba, confortali so• lo dalla speranza di un paradiso. on si tratta di giudicare con la se. gTCta intenzione di essere sempre esen– ti dai giudizi altrui: l'Alighieri ebbe indubbiamente molti difetti, ma è pur necessario analiuarc le cause che so venie rendono • cali ivi• anche gli in. gegni più illuminati; e qui una spre– -giudicata analisi psicologica potrebbe aiutarci molto. 11 Poeta fu bollato di orgoglio smisurato, e certamente fu molto orgoglioso; ma è l'orgogJio di chi. dopo a\'er compreso la • comme• dia,. della viia, deve lullm ia sotlosta. re alle leggi inflessibili di tale comme– dia; di chi sente di avere una naturale ragiQnevolczz.a ben superiore a quella di molti dei suoi contemporanei - u na visione pili ampia e più profonda delle cose - e di comprendere nello stesso tempo che tutto ciò vale ben po. co; che tutto questo, nel migliore dei casi, servirà soltanto ad essere ricor– dato, ogni tanto, in mezzo ai grattacapi dei posteri. Costretto a chiedere ospitalità in ca sa altrui, egli provò sicuramente quel. la sottile umiliazione e quella vaga ir– ritazione che provano le menti indipen– denti costrette a passare sotto la forca caudina del potere codificato e delle signorie. E' \"Cro che ebbe accoglienze per lo più cortesi e tributi di ammira. zione, ma era altresì convinto che que– gli omaggi erano in fondo rivolli alla sua elevata cultura, e non al significa– to della sua poesia e del suo pensiero: la sua vicinanza era gradita perchè era un dotto, e non perchè era un uomo che aveva compreso il gioco e il dram. ma delle passioni umane. T suoi rifugi, i suoi ostelli. furono piuttosto luoghi di amarezza che di conforto. Egli sen tiva bene che il mondo faceva senza di lui, anzi che era contro di lui; e si sentiva un intruso, nemico, anche nel l'ospitalità più benigna: • Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e com'è duro calle Lo scendere e il salir per l'allrut [scaJc •· E' il « sale• che in ogni epoca, e aq. cora oggi, rende ama·re le labbra di o– gni uomo libero, immerso in una so– cietà matrigna; •calle• che si dirige su di una catena continua di piccole pusillanimità, e che tuttavia, nel loro accumularsi, finiscono col rendere sfi. duciata anche la vita più coraggiosa e pili entusiasta. Ripetiamo: Dante avrà avuto la for- 209

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