Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

BAKUNIN E LA RELIGIONE F INO A QUANDO LE IDEE religiose non verranno distrutte, non si- avrà mai una completa emancipazione del popolo. Questa la convinzione di Bakunin: quin<li, è di fondam~ntalc importanza il problema religioso. Qualsiasi religione - afferma Bakunin - è incompatibile sia con la libertà e la ragion~ umana, sia Con l'esistenza stessa dell'uomo e dell'universo. La reli– gìone altro non è che una follia collcuiva, una fol!ia che compenetra in ogni dove l'umanità, un morbo di cui si è contagiati sin dall'infanzia e che dilaga sempre più a tal punto che ogni intervento per liberarsene 1·isulta vano. Come nacque l'idea <li dio? Eccone l:J. genesi. Quando comparvero i primi esseri pensanti - ossia l'uomo -, la scienza, manifestazione del!'intcllctto uma– no, era di là da venire e, di ronseguenza, I.e cause cli molti fenomeni naturali erano ignote a quei primitivi uomini. Si prenda pc1· esempio un'eruzione vulca– nica od un terremoto. Enormi erano la m.:!raviglia e il timore di quegli esseri alla vista di tali fenomeni e. coadiuvati eia quella formidabile forza d'astrazio– ne propria dell'uomo, essi attribuirono tali fenomeni alla volontà di esseri su– periori, invisibili ma p1·escntì: nacqu,ero gli dei. Così abbiamo il dio dell'acqua, il dio del fuoco, quello del vento, ecc. Sin da quel momento, l'idea di dio si ra– dica nell'uomo, lo compenetra, ne diviene parte integrante. Ma anche la re– ligione, con l'andar del tempo, subisce la sua evoluzione e dal politeismo si per– viene al monoLeismo, ossia al dio cristiano. (Tutti quegli dei con le loro lotte intestine non soddisfacevano più). E dal momento che agli dei (preludio al dio unico) si attribuivano la causa di fenomeni naturali, perchè non attribuir loro addirittura la qualifica di crea– tori dell'uomo e del mondo? Ma resta da vedere se fu dio a creare l'uomo a sua imm'aginc e somiglianza o, piuttosto, l'uomo a creare dio a sua immagine e so– miglianza. Quindi, dio è l'assoluto a~tratto pe1· eccellenza; è un prodollo del pensiero umano. In un mio scritto pr.xedenle, concernente il pensiero filosofico di Bakunin, dissi che, per quest'ultimo, l'esistenza di tulle le cose è determinata dalla cau– salità universale, o~sia dalle azioni e reazioni continue producentisi nell'univer– so. Ebbene, questa solidarierà universale produce negli esseri viventi, suoi pi-o– dotti, una profonda sensazione e L'l sentimento di <lipendcnza e di suprema influenza di questi da parte di quella. Questa solidarietà universale è « l'onni– potente» all'infuori d~!la quale non può esservi indipendenza ed autonomia: ogni punto dell'universo è legato al tutto e il tutto ad ogni punto. Con ciò, Ba– kunin vuol dimostrare che alla base d'ogni religione stanno, appunto, la sen– sazione e il sentimento: sensazione di dipendenza e sentimento dell'« onnipo– tente.». Ma sta nella valutazione di questo «onnipotente» la diversità fonda– mentale fra la concezione r'.!ligiosa e quella materialista. Per i primi, questa forza vincolatrice ed influenzatricc, è un puro astrailo creatore del tutto (dio); 179

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