Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965

Aforismisulla morale C HE L'UOMO si sia dato delle leggi e elci principii, pili o meno intclllgcnli, per regolare la conviven7..U sociale, fin dalle pili antiche età, ;:1pparc cosa ovvia a tutti. lnfalll queste norme, scbbcn" lah,olta si volgano a danno di chi le ha stabilile, rn1>prescntano un mC7.Z0 per render posslbilc un certo modus vtvcndj alla comunità umana. Tuttavia, per questo scopo, Il genere umano do. ,•elle abdicare a gran parte della sua libertà, accettare imposizioni, limiti, ill\– pacci che certamente contribuiscono a rendere pii.t travagliata la sua cs:lstcnza. Ma quello che ap1>arc meno ragionevole è che gli uomini Si siano im11ostc tante altre regole cJ1c non servono come guida per I loro rapporti, regole che 1,ossono anche coslltulrc mm pena, che sono tremprc ingombranti, e che non hanno alcuna ragion d'essere ... come tutti i tabù, come tutte Je superstizioni, come tutti i codici delle varie chiese, - esclusa naturalmente quella parte intesa a dirigere la vita sociale, che coslltulva una prima forma di legislazione. Per quanto rlguorda il resto, 1>arc impossibile che l'umanità abbia cre.:tto cd ;,1cccttato un Ingombro così inutile e r.:mtidioso per il suo cammino. Ma bi– sogna tener conto della innata passione dell'obbedienza Insita nell'uomo, - della quale l'innata passione del comando coslilulscc l'altra faccia della stessa me– daglia, - per ca11lre. Certi popoli pili degli altri, cerli uomini pii1 degli altri sono imbevuli di questa passione. E come se non basta8SC la neccssiti'.1 di obbe– dire alle numerosissime, asfissianti e, talvolla, anche assurde norme che regolano Il vivere sociale, SI creano altri molivl di obbedienza Inesorabili quanto le lcg1:,ri dello Staio alle quali dobbiamo soltoslare. L'uomo fonda chiese, assoclazfoni, partiti, a cui deve sempre «obbedire». Talvolta si Imita anche di obbedien:r .. a lolalc, che invcslc tulle le espressioni della pen;ona, che costringe a piegarsi a regole cervellotiche e minuziose, le quali non rispondono ad alcuna utiUtà. Ma l'uomo obbedisce, e come se non ne avesse abbastanza, continua ad aggiungere nuovi tabù a quelli già esistenti. Del reslo mi è accaduto di osservare che le 1>ersonc, quanto meno sono morali, tanto più scnlono il bisogno di mm norma etica dct..enninata. Per questo gll uomini hanno crealo st.1lutl sociali o religiosi, adottano regole di vita s1>irl– tuale sen:t.a accorgersi che, con questi sistemi, si sfoggc allu « morale "• cioè la morale viene messa sulla via dc.Ila... caserma: un comando, uno squillo <li !romba, e pronta obbedienza. Così, osservate scrupolosamente tutte le leggi pro- F.milia Ren,1 da qu:,10 ,uo primo co111ributo alla no~tra rhi~ta: ci auguriamo che ,ia 11 pnmo di un:1 lunga ,c1ic. I k1101i cii• Volo111à• già conoscono il nome d questa nco-collabora1ricc a111·a,er,o la r~,çcn,io11c dd ,uo \"Oiumc ., Angoscia di vh•erc • (cfr. Volonlà n. 10-196-1,pag. 308). 111,1,for,e, non tull1 ,anno che ella è figlia del filosofo Giuseppe Rens1, di cui s= tratta in altre pagint'..' di quc~to nurm:ru di ri,lsm. La rcd;11iu11c, a nome dei lc1tori tutti, dli il meritalo bcm•cnuto .id E.militi Rcn\i e ~i dkc lieta di contare ,ulla sua futura collaborazione (n.d.r). 80

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