Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965

molle generazioni il fallirn,mto di tutte le guerre di Francia e Germania. Si emigrò una ,olla, da part1.: dei greci, nell'llalia meridionale, che rappresentò il nuovo continente d'allora; Giasone secondo le sue pos~ibilità scoprì li: nuove terre del Mediterraneo orientale e Ulisse quelle dcll'occidcnlale, come Colombo con superiori possibilità raggiunse la pili lontana America; il nostro Medioevo fu preceduto da quello elll-'nico qu:mclo il turno della barbarie toccò, prima che ai germani, ai dori invasori. L'astronaurn. vede alla partenza, vicino a sè, il moto e la velocità, ma in ciclo la terra gli appare, nnchc se azzurro, un piat– to capovolto rigido fissato e il moto, sia pure reale, è piuttosto una mota (4). « Tanto l'eterno regresso qu:mto l'eterno progresso ;ivrcbbe già tolto di mez– zo l'umanità•: il lungo passato, -.e svolto proprio negativamente, ci avrebbe do– vuto rendere animali e p1.:ggio; oppure, ..,c vissuto con profitto, angeli e dèi; tuttavia si resta uomini, feudatari o borghc..,i. servi della gleba o proletari: « E talora a chi da una costa monlana guarda un uomo cmnminare sulla slrada plana sottostante e nel mecleslmo te1111>0 un falco od un'aquila roteare sopra Il suo capo, si rivela improvvisamente, nel confronto, tutta la grottesca goffa– gine della slruttura d'un essere vivente la cui locomozione si deve operare me– diante il movimento a compasso di due asle fissate sotto il suo corpo• (5). Che co:sa è, per gli altri, la storia? è un cambiamento un proces:so, un fatto che in effetti pretende farsi spiegare dal domani· uno scopo sempre sospeso, che si deve raggiungere sempre nell'avvenire oppure è uno scopo che si dc\'e sempre rinnovare: • Oggi non si fa crcd1...nza, domani :si•· Il presente è :sempre continuo, non ristà mai pcrchè è sempre <.,!Orto e difettoso; se fosse ,ero buo– no bello, si fermerebbe e con CS',O la storia e la vita. Ma esso corre corre corre pcrchè male e imperfezione prolungai i; :sfugge a se ste..,so, evita se s1csso, si rinnega, anche se finora non del tutto. La stessa vita del pensiero è una tensione continua verso la verità, m::ii conquista di cs-;a: la vcrit~ raggiunta sarebbe la fine del pensiero, sape'l"e sarebbe non pensare più e im•ccc si pensa proprio per– chè non si sa. La vef!tà non esiste, è .. fata morgana •. è un miraggio del pen siero, illusione della vita gi~ vuota per se ~tessa: « L'errore è la verità di Ieri. La verità è l'errore di dotmmi. L'errore non è se non una verità che si è can– giata. La verità non è se non un errore che non si è ancora mutato•· Che cosa è il tempv? è appunto un ora che d:verrà un poi, un nuovo ora che diverrà sempre un poi. rcrchè sono fastidiose soltanto altre cose, pcrchè annoia soltanto il treno e non pure la solita ragione per cui si viaggia? Che cosa è lo spazio? è il mezzo che permette all'Uno di farsi molti, di esistere in molti che si contraddicono. Tcntiamo, allora, di 1·inncgarc i molli. cioè il reale; cerchiamo di ::iffcrrare l'Uno cli Parmenide inteso come Ragione; che cosa otteniamo? che cosa può risultare dal contcm1>lare ciò che non ha parti, non è composto, non vive nel tempo nè sta nello spazio come il vec– chio dio della teologia negativa o il nirvana degli indiani? il nulla! La storia è caso: fatti C'cl eventi che si succedono come possono, nei quali (4) rarolc di 1\1. Au~lio in G. RENSI: La filosofia dell'Assurdo, Milano, 1937, pag. 259. (5) G. RENSI: Scetticismo, Milano, 1928,pag. ffl. 77

RkJQdWJsaXNoZXIy