Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

(segue dai numeri precedenti) I CLASSiCl DELL'ANARCHISMO lndagi~esulla giustiziapolitica LibroIV Principidiversi CAP. PR!MQ . LA RESISTENZA lii... PI. CORSO rlclle considerazioni relative all'au1on1à politica, nbbiamo di• 1~ mostrato che ogni individuo è obbligato a resistere a qualsiasi azione in· giusta che provenga dalla comunità. Ma chi giudicherà di questa ingiustizia? La ri~posta è semplice: il criterio personale di ci.tscuno. Se cosi non fosse, quella conclusione sarebbe innocua, giacchè non esiste un giudice infallibile a] quale sottomettere le nostre controversie d'ordine morale. Pertanto siamo te• nuti a c:onsultarc la nostra coscienza, per 1~1 stesso ragione per la quale la con• sultiamo in ogni altra occasione essenziale in cui è chiamata in causa la nostra condotta. « Ma non è questa una posizione chiaramente sovversiva di ogni governo? Quale potere può governare là ove ne5suno Si sente obbligato ad obbedire o, almeno, dove ognuno accetta la lrggc nella misura in cui il suo crirerio la cre– de giusta? Poichè- l'idea essenziale del governo implica un'autorità che predo– mina su ogni determinazione personale, come può dunque permettersi J'iJli. mitato esercizio del giudizio privato? Che specie di ordine csisrerà in una comu• nità i cui componenti siano ::abituati :i comportarsi sempre secondo il proprio criterio, cd ai quali si insegna, i noli re, a resistere alle decisioni collegiali, quan– do considerano che queste Si oppongono ai dettali del capriccio di ognuno?». Una risposta adeguat::i. ai precedenti interrogativi si troverà nell'Osserva• zione che ha dato inizio al nostro rngionamcnto circa la natura del governo, quando affermammo che la detHI. islituzione tantQ decantata non è altro che un sistema mediante il quale un uomo o un gruppo di uomini impongono agli 3)(rj uomini le loro opinioni con la violenza (violenza che è necessaria invece soltanto in ca~o di particolare cmergema). Supponendo che il problema con• si,;;1a semplicemente nella for1.:adella comunità da una parte e, dall'altra, nella forza cli cui dispone un individuo che intenda resistere alla decisione della detta cnmunilà, i.! evidente che il risultato s.irà la sicura supremazia dell'autorità. Ma non sono questi i veri termini del problema. E' fL10rdi dubbio che, pur essendo dovere inalienabile di ogni individuo di esercitare il proprio giudizio personale, in pratica però esso è considerevolmente limitato per il solo fatto che esiste un governo. La forza che la comunità pone 49

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