Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

Il SQrtre che scottQ S tREBBE staia nostra intenzio:,e scrivere sui saggi politici di Sartre conter;uti nel volw11e Il filosofo e la politicri, pubblicato di recente dagli Editori Riuniti. Pt1r– tropvo, i saggi del filosofo fru.11cese sono prec.:d111i da ww provocatoria. vre/azione del comunista Mnrio Alicara ed è doveroso, pc-r la verità e l'onestà culi11ra/e, occu– p!lrci di detfa prefazione la rni faziosilà contrasta così cmdwnente con la obiettività che prevale nelle <irgome,uazioni sartriane. Alicata esordisce così: « Alcune p.iginc di questo libro contengono giudizi eviden– tcmenle inl'satti. Alcune altri contengono espressioni sgradevoli che pos~ono suonorc addirillura offensive per i nostr·i sentimenti di milìtanli comunisti"· Viene allora da chiedersi perchè i com11nisti hanno deciso di pubblicare la raccolta di scrilfi politici tli Sarlre, ed Alicata si fa premura di spieg,irct:lo: « Bisogna eh,! i çl)munisti, che gli operai ed i la\·oratori che militano nel partito, o al partito si sen– tono comunque legati e vicini, acquistino sempre più l'abitudine a riflettere non solo sugli altri, ma su sè stessi»; « Ora, una parte degli scritti di Sarti-e che qui pubbli– chiamo o comunque lo spirito che tutti li informa, è car.:i.llerizz.ato proprio dallo sfor– zo di giudicare «dall'interno» alcuni momenti ed aspetti del movimento rivoluziona– rio contemporanea, nel mondo socialista e nel mondo capitalista». A questo f}lmto occorre fare alcune osservazioni. lmumzi111110 Alicaia si guarda bene dall'i11dicare qtwli sono i giudizi • evidentemen– te non esatti" di Sartre e se 11eguarda bene perchè sarebbe tm'impre.~a piuttoslo ar– dua dal momento che Sartre, quando parla del comunismo, non esprime giudizi campati in aria, ma basa le stie argomentazioni e i suoi giudizi su farti irrefutabili che cira sempre abbomlantemente, cosa che sembra 11011 essere nelle abitudini di Mario Alicata. Quest'ultimo parla poi della necessità che i comunisti imparino a riflettere su sè stessi e qui si dimostra fa sfiducia innata che i capi hanno nei confronti dei mili– Mnti comunisti "di buse" e il sacro terrore che ha•mo della verità o, per meglio dire, del /alto elle essa sia co11osci11tada !lifti. In/alfi, uno dei saggi co111pone111i il volume prese111ato da Alicata, quello dal titolo "Il fantasma di Stalin" viene presemato addirillura dimezzato. Questo, forse, è avvenuto per esigenze di spazio, q11alc11nopotrà obieHare, forse perchè le parri eliminate non sono di grande interesse ... Noi a priori accettiamo per valide queste scusanti, ma vogliamo approfondire la questione. lo scritto di Sartre "Il fantasma di Stalin" apparve su « Les Temps Modcmes ", il mensile diretto da Sartre, nei numeri di novembre e dicembre del 1956 e nel nu– mero di gennt1io del 1957; in Italia esso fu pubblicato da Mondadori nel maggio• del 1957 ed oggi il 110/wne è "esaurito,._ La. parte cen/ra/e del saggio, che è. voi quella che è stata pubblicata dalla casa editrice filocomunista, è rm'analisi de/fa societrì stalinista e delte cause che hanno dato avvio al processo di destalinit.z.azione e, quindi, ,mlta dt audace da parte dei comunisti italiani nel riproporre questa analisi. 36

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