Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

Sa.rtre e il prestigio « Ho la passione di volere comprendere gli uomini ». SARTRE S ARTRE ha rifiutato il Premio Nobel. Era suo diritto. Se lo avesse accettato, 11ess11no avrebbe tromto niente da ridire: 11è all'oriente, nè all'occidente. Non potete im– maginare l'ammirazione che provo nell'osse,-varc la rapidità riflessa, con la quale qual. che piccolo uomo di leuere Ila trovato delle meschine ragioni a questo rifiuto. E nello ascoltare tutte le banali face:.ie elle s1 s0110 create su q11esta ricompensa che ci viene . da Stoccolma in un momento, è vere, che la Francia sta raccogliendo piÌI scon(ille che allori! Dopo ;,mo, questo f)tlrag,me 11011 mi dispiace a/fatto. Abbiamo un rappresentante chiamato Jean-Paul Sartre, che vince sempliceme111e perchè è il migliore. Con la sola differenza che noi lo denigriamo almeno tanto quanto incoraggiamo gli altri. Guardate: una mez.z.adoz.z.i.,adi gio\•a,1i favoriti, allenati co~ sp'!se immciuse, ci hanno mancato di parola a Tokio. lsttmtm1eamente la nostra buona stampa si è fatta in quattro per sc11sarli,affrettandosi a spiegarci: il tale ha perso perchè vioveva, l'artro perchè c'era il ,ço/e, il terz.o perchè è stato vittima cli 1111 insolito momento di smarrimento, il quarto verchè s'è trovato davanti degli avversari eccitati da stimolanti, eccetera, eccetera. In poche parole, i nostri campioni sono t11tti vi11citori - morali s'intende -. (li • vinci– tore morale• è un'espressione tipicamente francese). Sartre, lui invece, è un VÌPIIO mo– rale. Non ha diritto a nessun gran titolo perchè ha rifiutato t'entisei milioni (e pertanto all'epoca del Tiercé (I) sarebbe stato normale concedergli la più grande pubblicità}. Per il resto lo spediscono con qualche linea in fondo pagina con una strizzatina d'oc– chio significativa (..che furbone!»); chiocciolando mafiziosamente (.. ve l'immaginate voi, in marsina, a Stoccolma? oh.I oh.I •J; con w1t1allusione alla Stampa Sentimentale (• cosa ne pensi <li llltro ciò Simone de Beauvoir? •J e, immngino, con un furtivo segno della croce giacchè Sartre, 11011 dime11ticl1itm1olo, è anche il diavolo. E così ~ia· non è poi diavolo chi vuole! Sartre condivide questo onore con qualche gran morto, tra i quali, primo fra tutti, Voltaire. L'opera del Sartre, come quella del Voltaire, è già enorme, prolifica, di ogni genere: narrativa, saggistica, teatrale; e, come q11ella, forma w1 insieme nel quale l'avvenire sceglierà delle pagine ammirabili, ma concedendo la massima importanza a/1'1101110, alla sua azio11e,alla forz.a e al veso che ebbe nel secolo in c11ivisse. Giaccl1e, come il Voltaire, Snrtrc vive nel suo tempo, 1111 tempo, come il secolo XVIII, piii filosofo che lirico. Tr suo affare Calas (2) è stata la Guerra d'Algeria. Primo fra lutti, gettò m di essa 11110 sguardo lucido, primo fra tutti (I) Tiercè: è cos\ .:hiamata in Francia la <rommessa che con,;iste nell'indicare i primi 111: ca\·alli che arriveranno ,1 traguardo nell'ordine st.1t)ilito dal giocatore, e che abitualmente fa g~ dagnare una bella som111aal Y1ncitore. (2) Affare Calas: Una delle pagine poco glorio~e della Chiesa Romnna. Jcan Calas, 1\Cgo1.klntc di Tolosa, accusato falsamente d1 aver ucciso ~110 figlio pt>r impedirgli di abiu1arc il /protestan– tesimo. fu condannato ad essere squartato vi\'o col supplizio deila ruota, a Toksa, nel 1762. Fu riabilitato, nel 1765, dopo una celebre difesa del Voltaire 676

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