Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

L'Associazione Tntanazionale dei lavoratori, fedele al suo principio, non darà mai aiuto alcuno a una agitazione politica che non abbia per fine immediato e di1·cuo la com1>leta emancipazione economica d-el lavoratore, cioè l'abolizione della borghesia come classe econonicamentc separata da1ia massa della popo– lazione, nè ad alcuna rivoluzione che sin dal primo giorno, dalla prima ora, non iscriva sulla bandiera la liquida7.ione sociale. Ma le rivoluzioni non si improvvisano. Non si fanno arbitrariamente nè per forza di individui, nè per volontà delle più potenti associazioni. lndipenden– temcntc da ogni volontà e da ogni cospirazione, ciò che in essa agisce è sempre la forza delle cose. Si può prevederle; si può presentirne, talora, l'avvicinarsi; mai accelerarne l'esplosione. Convinti di ciò, noi ci poniamo questa domanda: Quale è la politica che l'Internazionale deve seguire durante il periodo più o meno lungo che ci separa dalla terribile rivoluzione sociale che incalza oggi? Astraendo, come lo ordinano i suoi staluti, da ogni politica nazionale e locale, essa darà all'agitazione operaia in tutti i paesi un carattere essenzialmente economico, proponendosi come fine: la diminuzione delle ore di lavoro e l'al.l– mento dei salari: come mezzo: l'associazone delle masse operaie e la costitu· zione di ca~se di resistenza. Propaganderà i suoi principi, perchè questi principi, essendo l'espressione più pura degli interessi collettivi dei lavoratori del mondo intero, son l'anima e rappresentano la forza vitale dell'Associazione. Farà questa propaganda larga· mente, senza riguardo alla suscettibilità borghese, affinchè ciascun lavoratore, uscendo dal torpore intellettuale e morale nel quale ci si sfor1.a di costringerlo, comprenda la situazione, sappia bene quello che deve volere e a quali condizioni può conquistare i suoi diriLti d'uomo. Farà una propaganda tanto più energica e sincera, inquantocchè incontriamo soventi.!, nell'lnterrn1zionalc '>lessa, delle influenze che, affettando di disprezzare questi principi, vorrebbero farli passare per inutili teorie e si sforzano cli ri– condurre i lavoratori al catechismo politico, economico e religioso dei borghesi. Si diffonderà infine e si organizzerà fortemente al di sopra delle frontiere cli tutti i paesi per modo che quando la rivoluzione, trascinata dalla forza delle cose, sarà scoppiata, vi sia una reale potenza che, sapendo quel che deve fare, sia capace di impadronirsi della rivoluzione e di darle una direzione vera– mente salutare pel popolo; una seria organizzazione internazionale delle associa– zioni operaie di tutti i paesi, capace di rimpiazzare il disparente mondo politico degli S1ati e della borghesia. Terminiamo questo fedele esposto della politica dell'Tnternazionale riportan– do l'ultimo paragrafo delle «considerazioni» dei nostri statuti generali: « TI movimento che si effettua fra gli oper.:-ii dei paesi più industriosi d'Europa, facendo nascere nuove speranze, dà solenne avvertimento di non ricadere nei vecchi errori ». M. BAKUNIN 682

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