Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964
che divcnlino più borghesi dei borghesi stessi. rcrchè non sono gli uomini che fanno le posizioni, ma, al contrario, le posizioni che ranno gli uomini. Sappiamo per esperienza che gli operai borghesi non sono, spesso, meno egoisti dei bor– ghesi-sfruttawri, nè meno funesti per l'Internazionale che i borghesi-socialisti, meno vanitosi e ridicoli dei borghesi annobiliti. Checchè si dica e si faccia, finchl· il lavorate-re resterà calato nel suo stato auualc non vi può essere per lui libertà possibile, e coloro che lo convincono a conquistare le libertà politiche senza prima toccare le scottanti questioni dd socialismo, senza pronunciar prima quella parola che fa impallidire i borghe<;i: la liquid;:1zione sociale, gli dicono semplicemente: « Conquista prima questa li– bertà per noi, affinchè più tardi noi possiamo servircene contro di te». Si dice: questi borghesi sono bene intenzionati e sinceri. on esistono buone inten1.ioni e sinceri1à che possan tenere contro le influenze della propria po– sizione, e poichè é1bbiamo det 10 che gli stessi operai che si mettessero in questa posizione diventerebbero forzatamr.:nte dei borghe~i, ancor di più i borghesi che in questa posizione restino dei borghesi rimarranno. Se un borghese, ispirato da grande amore per la gius1izia, l'eguaglianza e l'umanità, vuote seriamente lavorare all'emancipazione del proletariato, cominci subito col rompere tutti i legami politici e sociali, tutti i rapporti di interesse e di spirito, di vaniti, e di cuore, che lo uniscono alla borghesia. Comprenda subito che nessuna conciliazione è possibile tra il proletariato e una classe che, vivendo solo per lo sfruttamento :tltrui, è la naturale nemica dei proletari. Dopo avere definitivamente v0ltato la schiena al mondo borghese, venga a schierarsi sot1o la bandiera dei lavoratori, su cui sta seri 110: « Giusti;,;ia, Egua– glianza e Libert<.ì per tutti. Abolizione dcltr.: classi per mezzo dell'eguaglianza economica di tutti. Liquidazione sociale». Allora egli sarà il benvenuto. Per ciò poi che riguarda i socialisti borghesi e i borghesi lavoratori, che vengono a parlarci di conciliazione tra la politica borghese e il socialismo dei lavo.-a1ori, un solo consiglio possiamo d,:i.i-e a quest'ultimi: voltate loro le spalle. Poichè i socialisti borghesi si sforzano di organizzare oggi con l'esca del socialismo, una formidabile agitazione oper~1ia, allo scopo di conquistare la libertà politica, una libertà che - come già dimostrammo - sarebbe a esclusivo profìtto della borghesia; poichè le masse operaie, giwite alla comprensione della loro posizione, l"ischiarate e dirette dal principio dell'lnternazionale, si organiz– zano e cominciano a costituire una vera potenza non nazionale, ma internazio– nale, una potenza che non vuole fare gli affari dei borghesi, ma i loro propri in1e1·essi; e poichè per realiaare questo ideale dei borghesi, di una completa libertà politica nelle forme repllbb!icane, è necessaria una rivoluzione - e nessuna 1·ivoluzione può trionfare se non interviene il popolo - bisogna che la sua potenza. cessando di 1rar le castagne dal fuoco pci signori borghesi, venga ormai usata solo per far trionfare la causa del popolo, la causa di tutti coloro che lavorano contro tutti quelli che sfruttano il la\'Oro. 681-
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