Volontà - anno XVII - n.11 - novembre 1964

<lamentale di tutti i problemi sociali, da noi trattati in altri lavori. Precisiamo qui, soltanto che, senza la eugencsia, tutte le scilole e i metodi applicati nelle molteplici forme di sofferenza del corpo e dello spirito dell'uomo: (la psichia– tria, la psicoterapia, la psicacogia, ],'1. psicoan~lisi ecc.) sarebhero penosi tenta– tivi di combattere gli effetti senza sopprimere le loro cause. E' come cercare di spegnere le fiamme di un incendio, senza attaccare il fuoco che le alimenta. La eugenetica, scienza della « buona nascita» è la prima condizione di sviluppo dell'uomo sano, dell'individuo normale, senza supposte neurosi e, per conseguen– za, di una società equilibrata, senza le disastrose esplosioni delle « psicosi col. lettive », arbitrariamente definite rivoluzioni delle masse o dei popoli. EUGEN RELGIS (trn.d. di g.m.) "Della mia fame sono padrone io!,, IL PADRONEDI SE STESSO U J LIBERALE puro onesto dev'essere. idealmente e praticamente, libertario: un t.ale che predica la libertà, che la vuole espressa per legge se conculcata, e Potenziata se già espressa, non può non essere rivoluzionario. E rivoluzionario non è quello convenzionale che si pensa e si teme, quello che tiene nascosto un li– bro di sospetti o un deµosito di dinamite; rivoluzionario è colui che insiste nel di– fendere il suo diritto. che opera nel voler realizzare il suo ideale di giustizia, che. trovata la superstizione in una classe so ciale. sente il dovere di spazzare i fumi dell'incenso. oppure, trovato il servilismo. dà al servo la presa di coscienza del li– bero e padrone di se stesso. E si può obiettare che si vuol restan" superstiziosi e basta. Se è così, mi pren– do la libertà di scoprire veli e far guar– dare e far vedere niente dietro quei vel•. Assicuro, per esperienza fatta, che il su- 644 perstizioso e la superstiziosa si scuote– ranno: saranno disorientati in un primo momento. ma alla fine capiranno - e non ci vorrà se non il semplice buon sen– so - che nessuno è vicedio in terra se lo stesso Dio resta un problema per il genio filosofico. E un altro vuol restare libérale, ma per questo ci vorrà molto meno: nel supersti– zioso bisogna vincere il sentimento, nel liberale bisogna svegliare soltanto la ra– gione per far capire che lo Stato è borghe– se. è camorra in frac, « onorata società». Il liberale può rinfacciare che egli dà la libertà e gli altri devono goderne. Di quanta n'(' concessa dalla legge! AI di là delle sue parole si vede in lontananza la forza pubblica. il mitra. Oltre non 3i p·Jò andare: « C'è una concezione politica liberale che è liberale in tutto fuorchè su di un punto: suli'ordinamento politico o magari politico economico che si vuole

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