Volontà - anno XVII - n.10 - ottobre 1964

!raie, e sale a 246 per l'Italia sc1tcn- 1rionale (i minimi a<:,.!,Oluti!)i hanno in Calabria con 75, in Abntlli e Molise con 107 cd in Sardegna con 134). Ma, indipcndcntcmcn1c dal fatto che - come mi sc1-i\'c un onc!)tO funziona– rio - • Le Stali'>tichc uflìciali non ve– dono mai le co\C in rapporto alle cau– .,,c ,;ociali•, le •cifre rclali\C alle malat– tie mentali ,;ono imperfette riferendosi alle persone rcgis1ra1c negli ospedali, persone che non rapprc!>Cnlano la mag– gioranta •. Occorre 1cncr co,110 dunque di que– sto fa110 imporrnntb,imo e cioè che l'ospi1alizza1ionc non rif\c11e, dato lo scar<;o, e 1alvolta elci lullo a!)sente, funzionamcn10 cli adeguati centri di igiene mentale nel Sud, la reale situa– ;,ionc patologica delle regioni meridio– nali e della Sicilia, quella occidentale in particolare Questa differenza capitale è stata falla, addirillura per quanto rib•\.iarda gli S1a1i Uniti, dallo Srolc, il quale di– stingue la frequenza totale delle ma– lattie mcnrnli dalla frcquenJ.a curata, insis1cndo ~ul fallo che la percentuale delle cure non può essere considerala un indice ,·alido del tasso di morbilit!l rotale. Figuriamoci !)C C!,.S..1. non ~i giu– s1ifica in Italia e nel Sud. • A Spine Sante (quartiere di Parti– nico) la ri,Posta all'offesa del mondo non C il banditismo ma, piu debole e più 'itra1iantc, la mala11ia e la follia. Le strade sono, anche qui, polverose e sporche, ma nella sporcizia non ci so– no residui cli cibo, ne buccic cl'~1rand. nè foglie, ne 1orsi di cavolo, nè scatole, nè os,;a; i cani magri annw,ano con aria dclu:'la. In pochi.: ca~t.: vivono di– ciassette maln1i eh mcnlc dichiarali, e chi,sà quanti nllri meno cviclcnli e eia_ 550 morosi. Un giovane Mava !)Cduto im– mobile :mila sedia, la vecchia madre cc lo mostrò e provò invano a stimolarlo a parlare; quell'apatico silenzio schizo– frenico durava da anni. « Davanti a una porta, con le brae– cia penzolanti, sta\'a una giovane col viso asciutto e gli occhi spenti, tran• quilla ora, ma, ci dissero i vicini, quan– do è assalita dalla fame è invasa dalla foria. « Entrammo in un'altra casa dove vedemmo un uomo chiuso in una gab– bia. La piccola stan1.a dove viveva tut• ta la famiglia era staia divi\a con delle sbarre di ferro come quelle degli animali feroci, e nella gabbia cammi– nava avanti e indietro un giovane dal viso bestiale, dai neri occhi terribili. Nella casa vicina il capo famiglia stava in letto senza muoversi da mesi, chiu– so al mondo, pieno cli una angoscia ne– ra, negativo. Lasciò che ci avvicinas!)i. mo al letto e si coprì come un morto il viso col lenzuolo• - scrive Carlo Levi (medico e scrittore) nel suo li– bro, dedicato alla Sicilia, Le parole so– no pietre. Del resto, anche l'assistenza psichia– trica (e relati\'e cure) offerta agli am– malati di mente dalla Regione Sicilia– na è oltremodo deficiente e non copre neppure i bisogni degli stessi ricove– rati; ciò, malgrado i 135 milioni eroga– ti a tutto il 1954 per la salute pubblica regionale. Con 4.800.000 abitanti la Sicilia con– lava nel 1958, circa 8.000 ammalati mentali ricoverati ( l.100 bambini, man– cando del tulio un'attrezzatura di ncu– fOp~ichialria infantile, sono curati in islituti ciel con1incntc), pari a 170 o– gni l00.000 abitanti, Oltre a tre cliniche universitarie di

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