Volontà - anno XVII - n.10 - ottobre 1964

fermm-ioni (1792- 1839 - da Godwin a Nei quaranta o cinquanta anni che sc– Blanqui) e precisamente, dop0 il maggio guirono al 1844, Marx cd Engels non fe– dcl 1839. Proudhon, almeno una do,.zina cero altro che propagare la scoperta del– d'anni prima del 1839,ebbe modo di assi- la loro verità, avviluppanèlosi essi stessi, stcrc allo s,•iluppo del socialismo france- già nella piena gioventù, in una nebbia se, senza però parteciparvi, ed ebbe OC· fitta e densa e rinchiudendosi nel carce– casionc di conoscere da vicino le idee fou- re della loro teoria per lulla la vita, in rierisle. Bakunin e, con lui, Engels e una specie di catena perpetua. Dove11c- Marx, non prestarono soverchia attcnzio- ro, cvidentemenle, sentire l'orgoglio dei ne al socialismo fino al 1842. solitari e la soddisfazione degli esclusi- A QUC'Stadata, Proudhon, che s'era già visti. scagliato contro i sistemi esistenti (e ciò Guardiamo ora alle loro origini cd a sin dal 1840), non tardò ad a1trarrc l'at- quanto è ad esse connesso. tenzionc degli altri tre, i quali, quando iniziarono la loro a1th 1 ità, avevano da- vanti a loro soltanto il socialismo dei grandi sistemi. La critica di Proudhon era però originale ed ammirevole per l'a– spir:1zionc alla libertà, sebbene fosse, nc– ccssariamcnlc, molto più limitata nelle idee di quanto non fossero quelle che si chiam:wano positive o pratiche: ciò pcr– chè niente è più fattibile e facile quanto la formulazione di un sistema autorita– rio, il quale, in definitiva non è altro che un progetto di legge fra mille progelli di legge, mentre, non soltanto è difficile. ma è impossibile ridurre e precisare la libertà in una formula, allo stesso modo cioè delle idee cosidettc pratiche. Per gli uomini educali in modo autori– tario - come veniva allora, e come vie– ne attu.ilmentc educata la grande mag– gioranza - era difficile arrivare a capire la sfumatura anzidetta, ed è perciò che sono modeste le origini libertarie. Il libertario indaga, ricerca; J'au1orita.. rio crede di aver trovato lutto, e, per questo, impone e definisce. Proudhon e Bakunin indagarono durante tutto il corso della loro vita. Marx cd Engcls cre– dettero d'avere scoperto la libertà sin dal 1844, da quando avevano ancora la men– te aperta, e fecero risalire il loro sociali– smo ai due anni antecedenti, cioè al 1842. 596 Marx affonda la radice della sua per– sonalità nell'egocentrismo aggressivo, dal quale era spinto a distruggere, ciò che non poteva nè dominare, nè disprezzare: cd è quanto farà sotto ogni forma, in tutte le •contingenze della sua vita. Notando che, ai suoi tempi, i filosofi erano ritenuti delle inviolabili personali– tà, e rilevando che i filosofi erano sempre stati delle autorilà., dalla Grecia fino ad Hegel - qucsl'ultimo era uno dei più no– ti negli anni in cui visse Marx -, ne assimilò il metodo e si propose di domi– nare jl mondo valendosi della dialettica filosofica. Quando leggeva un'opera che gli sembrava intcllcllualmentc di rilievo, la meditava con vera ostinazione e, dopo la lettura, ne scriveva la confutazione. (Successivamente la sua intelligenza gli fece vedere gli cqui\'OCi nei quali era incorso e bruciò con rabbia i fogli sui quali aveva scritto quelle confutazioni). Durante i suoi studi a Berlino, nel 1837, aderi ad un circolo di libera discussione, nel quale si coltivava inlensamente, con audacia e vigore, la critica contro la Re• ligione e contro lo Stato. Era il circolo « T liberi"• composta fra gli altri, dai fra. telli Bauer e da Max Stimer. Engcls, che frequentò questo ambiente,

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