Volontà - anno XVII - n.10 - ottobre 1964
ranza nella selezione volontaria, rigorosa, che preconizza la eugcnesia, questo ramo della medicina sociale che non può essere separato dalla terapeutica psichica e mentale. Confidiamo, quindi, nelle nuove generazioni, iniziando dalle più giovani-. Speranza vecchia come l'umanità stessa. Diversamente, la nostra specie sa– rebbe scomparsa da molto tempo. Ripetiamo che l'educazione delle nuove generazioni è incompleta, falsa e che il maestro non può compierla con la sua missione senza J'aiuto del medico elci corpo e dell'anima. Verità che comincia ad essere riconosciuta. Sono ogni volta più numerosi coloro che si rendono conto del fatto che il destino attuale dell'umanità è il risultato inevitabile degli errori morali e delle malattie soci3lì accumulate nel decorso di secoli; che la guerra d'oggi è il frutto mostrno~o delle guerre anferiori; che le generazioni dei nostd giorni portano la loro croce per colpa anche delle altre, le quali hanno trasmesso una eredità colma dei germi del male. delle forze cieche dei disastri. E sono sempre più numerosi coloro che credono che si possano evitare le saffo. renze inutili; che il crimine, con tante maschere artefatte, possa essere frenato se l'uomo viene abituato :t conoscersi tale e quale è, conformemente alla sua natura - insieme realista ed idealista - e non soltanto come lo hanno sfigurato e dcfonnalo gli «educatori» ignoranti schiavi dei cattivi governanti Di questi padroni che considerano l'indivduo e le masse come « materiale umano», come mezzi per soddisfare i loro vizi e vanità. la loro insaziabile set.e di ricchezza e di domini. Quanti riconoscono che l'individuo, bene educato, costituisce un fine superiore integrato nella evoluzione planetaria ed armoniosa della uma– nità? Sì! non dimentichiamo che il destino della nostra Europa sarebbe stato diverso, oggigiorno, se si fossero curati con diligenza questi bambini malaticci, posseduti da impulsi ereditari, tormentati da ossessioni, inibiti nel loro mondo di sogni e di desideri perversi. L'Europa non sarebbe stata prigioniera di questa combriccola di tiranni sanguinari, di satrapi crudeli e cinici, di dittatod congestionati dalla furia e dal delirio di grandezza, se essi fossero stati vigilati e assistiti dalla loro infanzia da ved educatori lucidi e perseveranti, coscienti che la storia è plasmata anche con anime e non soltanto col sangue; che il mondo non gira intorno ad un solo asse: quello della forza bruta e mascherata con ogni tipo di insegna economica, politica, religiosa cd anche culturale. Interi popoli, diecine cli milioni di individui soffrirono tremendamente, per· chè hanno creato nel loro seno un bimbo nel cui cuore si annidaroN~, per negligenza, tutte le passioni morbose, e nel cui cervello si radicarono, ossessio– nanti e mostruose, le illusioni più orgogliose e più vendicative del fanatismo, della ignoranza nonchè la pazzia di una collettività nazionale disumanizzata. E', forse, necessario nominare questi bimbi che arrivarono ad essere pa,. droni assoluti del loro popolo «eletto», puro, purissimo e unico per la missio– ne che gli attribuivano i suoi profeti epilettici ed i suoi «sapienti» venali, satollati di onori? Tutti sappiamo che la « suprema missione » di un popolo 593 -
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