Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

PEZZI DEL NOSTRO La malurità degli ilaliani MONDO Un giovane cantante milanese, J\ 1 tichelc Luciano Straniero, verrà processato quanto prima per aver cantato in uno speettacolo pubblico, a Spoleto, la ce. lebre « O Gorizia». Un capitano dei carabinieri lo ha infatti denunciato per vilipendio alle forze armate (art. 290 C.P.). Su M. L. Straniero pende già lma precedente denuncia per vilipendio, per la sua raccolta dei Canti della Resistenza spagnola. Se verrà processato, se la caverà con una pena variante dai 3 mesi ai 2 anni. « O Gorizia tu sia maledetta» è una canzone del 1917, molto diffusa tra i soldati al fronte; recentemente fu incisa su microso!co e diffusa in tutto il paese. Lo stesso Straniero la cantò nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma, senza che nulla succedesse. Ora, tra le proteste dei benpensanti e l'indignazione degli ipocriti, la canzone è sotto accu$a. Il fondo è st:Jto toccato da quel generale che, indignatissimo, ha proclamato che la frase « Traditori signori uflìcìali » è offen– siva per tutti coloro che sono morti credendo di fare il loro dovere. E' inutile: la maturità degli italiani si è fermata a queste ridicole difese della retorica militarista o patriottarda che è una offesa per quelli che sono morti davvero in una guerra inutile e folle. Ringraziamenlo Alla fine del '44 cinque partigiani giunsero clandestinamente a Milano: erano gli unici superstiti di una brigata partigiana vicentina decimata dalle SS ed erano comandati da Giuseppe Marozin, detto «Vero». A Milano i cinque si aggregarono alle brigate Matteotti: Marozin l"icostituì con un centinaio di uomini la brigata Pasubio e riprese la lotta. Valoroso e deciso, il partigiano «Vero» combattè tenacemente per la Liberazione conquistando grande popola– rità tra i combattenti. Il 25 aprile del 1945 gli vennero aflìdati Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, due allori che militavano nella Repubblica di Salò. I due erano accusati di aver frequentato la tristemente famosa « Villa Trieste», il covo della famigerata banda Koch hc tutti i milanesi ricordano con orrore. Marozin fu incaricato della !oro eliminazione con atto stilato da un Tribu_ nale del Popolo. Ritornato con la sua brigata nel Vicentino, «Vero» si distinse per la sua decisione nel rintuzzare gli ullimi bagliori della ferocia nazista: ebbe forse la mano pesante ma era necessario. Furono gli uomini come lui che libe– rarono il paçse dalla vergogna nazifascista. 493

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