Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

ANTOLOGIA 420 A Francisco Granados Gata e ]oaquin Oelgado Martinez Quando l'alba nacque su tutta la Spagna nessuno aspettava ridere la morte perchè il cuore era colmo di fresca quiete e le fanciulle sognavano l'amore. Quando i guardiani presero le chiavi e il boia cacciò il sonno con le mani i pensieri valicavano monti incerti e le mule non uscivano dalle porte. Quando la guardia civile ruppe iJ silenzio nelle carceri di Carabanchel era l'alba, la stessa che posava sui tetti di Granada su1le piazze innocenti di Madrid sulle acque pure del « Quadalquivir delle stelle». Quando l'alba nacque su tutta la Spagna su Sivig1ia odore d'arance su Barcellona culla di mare su Bilbao madre di sudore sull'ultima croce d'Estremadura la stessa ignota alba. C'erano pure i singhiozzi nascosti i pianti muti dentro ]'ombre rimaste de1l'oscura notte le pene pestate dalla ruota d'esilio. I passi volti al mattino segnavano orme profonde sulle sabbie desolate della vita che il vento rispetta ma non le scure ingorde bramosie che levano occhi di guadagno sul povero martirio. La garrotta non ha mani supplici di credenti come la croce. Non ha oro e incenso e mitra papale ma il suo scheletro nudo la sua agonia muta Ora marcia lo squallido corteo in mezzo alla triste cornice degli assassmt mentre il mare continua a spingere le onde

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