Volontà - anno XVII - n.7 - luglio 1964

cattolici e la cremazione OGGI 5 GIUGNO 1964 leggo :sui giornali che Paolo VI ha approvalo nuove disposizioni sulla «cremazione» con le quali si stabilisce che quanti pre– feriscono essere cremati anzichè inumati o assistono alla cremazione non siano più considerati « pubblici peccatori». La Chiesa cattolica, secondo queste nuove norme, non considererà più la crcma"L:ione come obiettivamente contraria alla fede e tiene conto dei seri motivi economici e igienici che possono consigliarla. E' un'altra concessione che la Chiesa deve fare al progresso dei tempi e dei costumi, ad una modesta innovazione tecnica nel trattamento dei cadaveri eh~ essa trasformò or è un secolo in una terribile queslione di principio. 11 Sant'Uf– fizio cerca ora di giustificare questa passata ostilità della Chiesa alla crema– zione col pretesto che i cremazionisti vennero a suo tempo condannati pcrcht: proponevano l'incinerazione dei cadaveri in disprezzo della dottrina dell'im– mortalità dell'anima e della resurrezione dei corpi e facevano di quella pratica una professione di ateismo. Ma le cose non stanno così. La cremazione venne introdotta non per motivi filosofici ma per una razionale e rapida distruzione dei cadaveri che rispondeva ad esigenze d'ordine igienico, economico, urbanistico e, se Si vuole, estetico. Del resto nessun ateo poteva essere tanto ingenuo da voler sfidare, con l'abbruciamento del proprio corpo, la fede dei teologi nella « resurrezione della carne» prevista, com'è noto, per il glorno del Giudizio Universale quando : morti di tutti i tempi, svegliati dalla tromba divina, ricuciranno alla meglio le loro membra e si avvieranno verso la valle di Giosafat. l teologi erano e sono invincibili in questa credenza, stante l'onnipotenza divina che non potrebbe comunque essere messa in imbarazzo per le difficoltà materiali del ripristino dei corpi, siano essi decomposti o polverizzati. Il fatto è che l'opposizione della Chiesa alla cremazione nasceva oltre che dall'interesse a conservare nei tradizionali cimiteri una liturgia, una simbologia e una industria funeraria di sicuro e cospicuo rendimento (I), da un souile {I) Scriverà La Civillà Caltolka nell'articolo Il cimitero cristiano pubblicato sui nn. del 22 giugno e del 26 luglio 1876; • Togliete ora il seppellimento, e sostitullegli la cremazione. Siccome tolta la base convien che cada tutto l'edifizio, cosi abolito l'uso del se1ipellimcnto cadrebbe tutla la lituz·gia usata nella benedizione dtl cimitero ... Nè questo ~olamentc, ma eziandio i riti funebri non avrebbero piìt senso: essi pure cadrebbero,._ In questo stesso articolo la rivista dei gesuiti respinge l'assicurazione degli inumazionisti che con la crcma1.ione non si intende recare offesa alla relil!,ÌOne ca1tolica e afferma che la combustione dei cada\·cri è di per sè, indipendentemente da qualsiasi intenzione, in aperto con11-asto con i dogmi della Chiesa, poichè secondo la dottrina ca11O1ica i morti donnono nel cimitero (che significa .ippunro dormitorio) fin quando non saranno svcgllatl dalle trombe divine. Ora qucs1a immagii,c del sonno non è compa1ibilc co11 la crcmat..ionc. La Civillà Cattolica, oltre r,ll'articolo citato, dedicò al problema una lunga serie di intcncnti: La guerra conlro i morli (nn. del 5 ottobre e dc\1'8 no\·cmbre ll:,75), Pro e contro la crem:17jone dcl cadaveri (nn. del 6 dicembre 1875, del 3 gennaio e de\1'8 febbraio 1876), Se la 1mbblica igiene. rlchlcgga rabolh:ione del clmi1crn per la crc111:11:lonc(nn. del 25 aprile e del 20 maggio 1876), Le tombe anllerlstlanc moderne nell 'ordi.oe sociale (n. del 12 01tcbre 1876). 395

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