Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

madame illetterate che i libri adoperano per abbellire i tavolini da notte. Scrive per tutti coloro, che, stanchi del vecchio mondo, che sta andando, (fina!. mente!), alla deriva, sognano un mondo nuovo, basato sulla oneslà, sulla giusti– zia, sull'amore del bello e sull'odio, {l'uni– co odio che debba esistere), alla guerra. Gli scrivano pure contro i politici inte– ressati, j giornalisti commercianti della pennn, i filosofi mistici e moralisti di un misticismo e di un moralismo che hanno fotto il loro tempo, i ciarlatani che ridu– cono la loro personalità, (se l'hanno), a diventare soltanto l'altoparlante delle al– trui pscudoideologic e degli altrui inte– ressi. Bertrand Russe!, questa frusta implaca– bile contro tutti i mercanti dei troppi templi che, oggi, non hanno altro scopo che quello di confondere il bene con il male, l'onesto con il disonesto, il lecito con l'illecito, perchè soltanto trionfino il male, il disonesto e l'illecito, (virtù essen– ziali della massima parte degli uomini ai quali le schede elellorali affidano i vostri interessi e la nostra difesa, di cui sempre si dimenticano). è anche, il parlatore ele– gante, paradossale, iridescente, che di tutto sa dire, che qualsiasi discorso sa portare avanti. vivificare e rendere intc. ressante, che, per di più, ha il coraggio di parlare delle coma dei cervi in casa del marito tradito e della corda in casa del– l'impiccalo, e che i signori inorridiscano e le signore diventino rosse non gliene im– porla nulla, anche perchè sa che quello inon·idire e quell'arrossire sono delle pu. re bugie, null'altro che due delle tante mcn7ogne convenzionali delle quali il mondo ha bisogno. Ed eccolo, oggi, questo lavoratore for– midabile, a farci l'eloQ:io dell'ozio, e di altri « vi7.i•, con Io scopo finale di dimo– strare che • il mondo soffre per colpa dell'intolleranza e del bigottismo, e per la errata convinzione che ogni azione ener– gica sia lodevole anche se male indiriua– ta; mentre la nostra società- moderna, co– sì complessa, ha bisogno di riflettere con calma, di mettere in discussione i dogmi e di esaminare i più disparati punti di vista con grande larghezza di idee •· Il mondo a ferro e fuoco, insomma: e questo sembra essere il motto della no– biltà di Russe!. Quando il professore universitario, il matematico il cui nome è affiancato a quello di Einstein, il neopositivista che ha creato una nuova morale per un mon– do nel quale ogni morale è stata calpe– stala, entra in un salotto, allora, è ben il caso di dire, si salvi chi può: e ben poche, ammettiamolo, di queste marionet– le che fino a ieri facevano una bella fi– gura sul palcoscenico cd una non bella dietro le quinte e che, da qualche tem– po, hanno incominciato a farla brutta perfino sul palcoscenico, riescono a sal– vr,rsi dalla sferza delle sue « chiacchiere •. « Russel dice la sua •• « Percliè non so– no cristiano•, « In due parole•, ed altri libri del genere: ecco il Russe! che pos– siamo dire salottiere, senza, con ciò, di– minuire la sua grandezza e la sua poten– za, pcrchè anche dai salotti, per merito di cerli loro frequentatori, possono usci– re idee nuove e scaturire azioni non co- muni. Anche ammettendo che l'elogio dell'ozio non è un'ide~ nuova, (perchè ]o ha già fatto, molti anni fa, il noslro Giuseppe Rcnsi, nel suo volume • L'!rrazionafe •• • lf lavoro e l'Amore•, ma chi legge an– cora Giuseppe Rensi, che il fascismo e– scluse dalla scuola italiana, perchè parla. va schietto e sincero?), bisogna ammette. re che esso è fatto in forma nuova, e che dice delle grandi verità. Che, per esempio, l'elogio del lavoro è 381

RkJQdWJsaXNoZXIy