Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

e\'identi sul melodo spcrimenlale: il can• pendo di essere slimato anche da diversi.: nocchiale astronomico non era certo una personalità ecclesiastiche, si era il!mo Ul>trazione filosofica; le macchie solari, i che le •cose•, circa la diffusione ddle satelliti di Giove, l'anello di Saturno, le sue dottrine, si sarebbero svolte ~cn,:a fasi di Venere e i crateri lunari non era• gravi ostacoli. Per altri storici, invee,:. no pure fantasie; e le formule materna• Galileo, fin che poté, fu una specie di 1iche dicevano che il pane è pane e il astuto diplomatico: egli sapeva bene per• 1 ino è vino. Inoltre - come illustra lo chè talvolta era costretto ad adulare più studioso Giorgio Abelti (2) - « Galileo di qualche cardinale, e lo stesso pontc- irld11bbù1111c11tc esercitava 1111 fascino irre- ficc. Se Bruno, fin dal suo arresto, fu sistibifc s11coloro con i q1wli trattava di .tpertamente d(..-ciso di offrirsi alla perse• vcrso,ra o per iscritto; gli amici e i di• cuzione, Galileo l'avrebbe im,<..-cesempre scevoli gli erano profondamente devoti, i e\fitata con destrezza; e quando per lui 11emici comprc11deva110 subito l'enorme non fu più possibile giocare d'astuzia, s11a sur,eriorità e si inasprivano perchè la c,•ilò con l'abiura, sicuramente non capivano di 11011 poterlo vincere col sano sincera, ma che tuttavi.t dava soddisfa• e logico ragionamento. Galileo precorreva zione alla Chiesa. E s'intende pure che la generalità dei suoi contemporanei, co- la cvilò non per paura della morie in si che per la maggior parie di essi era di/- quanto tale, ma per il fatto - come scris. (,ci/e comvrender/o e seguirlo e soltan10 se un brillnnte matematico americano (3) i t)iù eletti sia ver i11tellige11w,sia ver- - che « con ammirevole b11011 senso, 11011 chè già vratici per i loro studi o per na- volle approfittare dell'occasione che gli si turale irrclinazione dei concetti astronomL oflril'a, di fungere da protagonista in ww ci, -fisici e matematici necessari allo svi- spettacolo ro111a110 simile a quello data luppo delle nuove teorie, potevano afler- da Brutto•. E d'altronde, vecchio setta;-i• rarle e convincersi elle esse vortavano in tenne minato nella salute, con la vista se stesse la luce, chiarendo fenomeni ed fortemente indebolita e umiliato davanti esperienze fino 'allora misteriose o senza a lutti i sapientoni.ignoranti del suo lem. adeguata spiegaziorie •· po, per lui fu logico e ragionevole l'aver Tutto questo irritava e sconcertava la preferito la « scienza del silen:t..io•, dire• autorità del mondo ecclesiastico, quasi mo parafrasando un'espressione (• la chic• come un presagio od una ammoni;,ionc sa del silenzio•) che oggi è di moda tra indefinibile; e, di fatto, nel secolo sue. i discendenti di quelli che lo condanna- cessiYO, la Chiesa finì coll'nrrendersi al- rono, e che ora, a loro volta, ricevono l'evidenza, riconoscendo c;he Galil.:o ave- pan per focaccia da altri • inquisitori •··· va ragione; e un tale riconoscimento na Tra queste due difTercnli opinioni sto- luralmente implicava la riabilitazione dc! richc, probabilmente la verità è un po' Bruno e di altri liberi pensatori da ambo le parti. Comunque l'uno o l'al• Alcuni storici hanno tacciato G:ili!et.) di tro modo di agire non a,,rcbbcro offusca. una cerla ingenuità, per il fatto eh:-, Sl· 10 per niente la grandezza di GaJileo, e tan10 meno avrebbero servito per atte· nuare la malevola ottusità di quelli eh.! (2) l\m.lcl e 11cmlcl d1 Gallleo. Edit. Bompiani, Milano, 1945. Libro iateress:rntc, come sint.:sl storica, delle vicende trascorse fra Galileo e In (J) Eric Tempie Beli: La magia dtl numeri. Chiesa. Longaacsi, Milano. 336

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