Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

per un ideale nobilissimo di riscatto, per la natura, per la donna. Nel tessuto di questa poesia il realismo s'intreccia al sur– realismo (così ti vengono alla mente Lor– ca, Eluard, P'révert, Neruda e a volte an– che Quasimodo); il naturalismo s'acco• muna al romanticismo, quando questo sen– timento voglia significare liberazione da vieti vincoli sociali prestabiliti e da vecchi pregiudizi e obbrobriose mistificazioni del– la nostra esistenza, dove l'ipocrisia, il mer– cimonio il mercantilismo, l'indifferenza e il cinis~o sono gli clementi che dànno ori– gine alla nostra tristezza e al nostro dolo– re; un dolore non metafisico, ma reale. Peccato che lo spazio sia tiranno, poichè ci piacerebbe dilungarci sui temi di Gian– ni Diecidue. Ma a conclusione di questa segnalazione, che vuole essere un invito alla lettura, non possiamo non dire, con Quasimodo, che la ricerca d'un nuovo Jin. guaggio coincide, questa volta, con una ricerca impetuosa dell'uomo•· E la poesia del nostro ha questo carat– tere di impetuosità, questo senso della ri– cerca. Egli, quindi, lasciandosi alle spalle le conventicole e il settarismo, e i labirintici e astrusi vaniloqui di quella _sorta di poeti che ci vogilono propinare una assurda ac• :cadcmia, come dice sempre Quasimodo, a proposito di roesia contemporanea, « a. spira più aJ dialogo che al monologo». Ed è perciò che abbiamo « una poesia dram• malica, una elementare forma di teatro». Ma poteva essere diversa la poesia di chi ha cantato, con cuore comm0S$0 e CO· scienza altamente civile e n"belle, gli eroi dei tempi più recenti: i Miraglia, i Car– nevale, i martiri di Portella della Ginestra, caduti per mano del mafioso siciliano al servizio del padrone? Poteva essere erme. tica, accademica, arcadica o cicisbea la poesia di chi ha cantalO il sacrificio di 316 Francisco Granados Gatrt e Joaquim Oel– gado Martincz, garrotati dal mistico-boia che governa oggi la Spagna? Può la poesia esser tale se non si schie– rn dalla parte dei buoni, degli umili, dei generosi, dalla parte della bellezza che è inscindibile dal concetto dj umanità? Rolando Certa E. ARMANO. Sa vie, sa pensée, son oe11v1·e (La Ruche Ou,,rière IO, rue de Mor.r– morency _ Pari!. (3e) ). Questo libro di 500 pagine uscito in que– sti giorni, sarà indubbiamente di larga portata per prospettare a larghi tratti la figura di Armand sotto i suoi molteplici aspetti, a chi non ha avuto la ventura di conoscere l'uomo e che ignora completa– mente l'opera sua. Bisogna ringraziare particola1 ·mel1.te il compagno Berthicr per la fatica eh~ ii è volontarmente assunto della compila~ionc dell'opera e delle cure tipografiche pcces– sarie, e che ha così amorevolmente por– tato a buon fine con la sua riconosciuta competenza. Come dobbiamo ringraziare il compagno Guillot per l'opera largamen_ te prestata alla sua riuscita, e anche il Ti– pografo per la comprensione largamente dimostrata. In questo libro sono di particolare in– teresse i larghi stralci fatti alle opere di Armand, scelti con cura. Dall'inizio delle ~ue « Notes et réf1exions pour servir à la rédation d'une autobiographic » (Note e riflessioni per servire alla redazione di un'autobiografia), alle pagine dc « l'Initia– tion lndivdiualiste,. (l'Iniziazione Indivi– dualista): da quelle riferentesi al proble– ma da lui largamente dibattuto sulla que.

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