Volontà - anno XVII - n.5 - maggio1964

ANTOLOGIA Due poesie di Gianni 1'iecidue <1> PRIMO MAGGIO Uomini, avete secoli di lavoro sulle spalle; altri vi auendono. La fatica non ha f-ìloche la misuri, e la vita non si arresta per un giorno di riposo. Donne, uscile dalle case op3chc. Nessun pudore vi lrattcng3 ~ull'uscio. La t rbteLza del passato ,·a scordata dietro l'am1onia dell'avvenire, che stroLLa la miseria sen·ilc. Le figliole hanno pena per la casa c,olbnte, non sogni per l'azzurro mare tcssu1 i con delicati ricami sulla bianca tela che stancano la tenera pupilla con l'arido pianto della noia. Mamma Rosa, chiama tuo figlio morto in guerra– La terra è gelida p""r chi non la calpesta. Compare Nun,io, cri quercia piantata sul dorso del mulo, ora t'ha piegato in due quell'orribile fucilata. Hai perdu10 il tuo uomo, sorella Rita, nelle nebbie lontane. Le gramaglie non giovano al corpo disfatto. li pianto è inutile spesa in questo angoscioso deserto della solitudine. Maggio, fratelli, non tradisce il calore della vita. Uomini potenti possono bruciart' ansia di pace, e di giusti1ia ~ull'allarc d'una maligna ,amta. ).laggio resta maggio oltre i conlìni del presente; memoria C di secoli che non dimentica, come l'aurora il giorno sulla ruota del tempo (I) Nl.'ll!l rubrica •Recensioni•· e 1Hc,cn1.1m ln ,i!lo11c dalla quale ,ono 1,.11tc le doc poesie rit'uhblica1c 2g1

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