Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

DISCUSSIONE ROUSSEAU REAZIONARIO Leggo un articolo - ., Rousseau pcda- na autorità d'un altro ordine, che possa gogista,. - di P. Villella su Volontà, trascinare senza violenza e persuadere (n. 12, 1963). Riporto queste parole: « Il senza convincere. Ecco ciò che in tutti i RoHsseau ... è assertore convinto della li- tempi costrinse i padri delle nazioni a ri- bertà uma11a. » (pag. 721); • Noto sempli- correre all'intervento celeste e ad onorare cemente, per chiudere questa mia breve gli dei con la loro propria saggezza affin– esposizione, che il, Rousseau ... l'educazio- chè i popoli, sottomessi alle leggi dello ne è essenzia/me11te concepita come au- Stato come a quelle della natura, e ri– toeclucazione della personalità, come un co:iosccndo lo stesso potere nella for– p1ocesso (non importa il difelto delle mazione del!'omo ed in quella della sue frasi rigidamente distinte) foudamen- città, ubbidiscano con libertà e portino talmente autonomo della persona verso doci/meme il giogo della felicità pubbli– la sua piena integrale umanità: concez.io- ca. Questa ragione sublime, che s'alza al ne tutt'ora valida e vitale nel pensiero disopra della portata degli uomini ardi- pedagogico comemporaneo (pag. 724). nari, è quella le cui decisioni il legisla- Permettetemi di riportare dei brani del 1ore mette in bocca agli immortali, per "Contratto sociale,. di Rousseau tolti dal tras-:inare con l'autorità divina ciò che libro di R. Rocker ,. Nazionalismo e cui- non potrebbe venire smosso dalla pru- tura,. (I) dai quali apparirà un Rous- denza umana» (3) seau .. il vero creatore della moderna rea- .. TI contratto sociale ha per fine la zione,. (2). A richiesta potremo dimostra- conservazione dei contraenti. Chi vuole re che sono reazionari Platone, Aristate- il fine vuole anche i mezzi e tali mezzi \e, Sant'Agostino, S. Tommaso, Kant, He- sono inseparabili da qualche rischio e gel, Gentile, Croce ed altri «filosofi,. fa. anche da qualche perdita. Chi vuole con– mosi. servare la sua vita a spese degli altri deve " Pcrchè un popolo nascente possa ap- anche darla per loro quando occorre. Ma prezzare le sane massime della polilica e il cittadino non è più giudice del petico- scguirc le regole fondamentali della ra- lo al quale la legge esige che egli si e– gion di stmo hisognercbt-.'.! che l'effetto po• sponga; e quando il principe gli ha detto: tesse diventare causa; lo spirito sociale, E' necessario per lo stato che tu muoia, che deve essere opera dell'istituzione stes- egli deve morire, pcrchè è solo a questa sa: gli uomini dovrebbero essere prima condizione che egli ha potuto vivere in delle leggi ciò che debbono divenire at- sicurezza fino allora, sicchè la sua vita traverso di esse. Perciò non potendo il non è piì.1 soltanto un beneficio della na– lcgislatorc usare nè la forza nè il ragio- namento, è necessario che ricorra ad u- (1) Ed\1.ioni Scientifiche llaliane, Napoli, 1960. (2) BAKUNIN, Llberlà e rivoluzione, (Ed. Scientif. Italiane, /.Ulano, 1948). (3) Le so1toli11e<1ture sono dell'arlicollsta. La cita1ionc - tratta dal cit. libro del Rocker (pag. 39-40) - è di Rou~~rnu, Il contrailo sociale. Libro Il. Cap. VII, pag. 45 (Ed. Flammoion). 123

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