Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

PEZZI DEL NOSTRO RICORDO DI UN DADA MONDO IL 25 DICEMBRE è scomparso a Parigi il pocla Tris1an Tzara. Era natt> sessanrasetle anni fa in Romania, si era laureato in ll!ttere e filosofia in Sl'izzera, aveva vissuto a lungo in Francia. A Zurigo, nel 1916, con lo scultore Jean Arp, aveva fondaro un movimento culturale cui diede il nome cli Dadaismo (dada: vocabolo infantile). I Dada, che furono il seme di ciò che ~arà poi il Surrealismo, furono intellettuali cstremamenle anticonformisti: alla violem~a verbale accumunarono la violen.t.:a materiale, cantarono la diMruzione della pa• tria. della famiglia, della religione. Furono una fiamma che voleva distruggere tutto ciò che legava e opprimev; l'uomo. Intrisi d'anarchismo nichilista, ebbero il loro periodo di splc.:nclore negli «anni ruggenti•, dal '25 al '30. Dalle loro file u~cirono grandi nomi dell'arte e della cultura europea: oltre a Tzara e ad Arp, furono surrealisti Aragon, Brèton, Eluard, Salvador, Dalì, Luis Buiiel, Ariaud, Rcné Char, Qucncau, Jacqucs Prévert. Vent'anni e più di cullura nac– quero sulla rivolta anarchica di quei primi Dada, della cui espressione Trista11 Tzarn nel « Manifesto Dadaista• del 1918, clà quesia spiegazione: « Qualunque prodotto del disgusto, capace di diventare una negazione della famiglia, è Dada; 9rotesta a pugni di tutto il suo essere in azione distruttiva: Dada; conoscenza di tutti i me1...2ifinora rifiutati dal sesso pudico del compromesso comodo <: della cortesia: Dada; abolizione della Logica, danza degli impotenti della crea– zione: Dada; di ogni gerarchia ed equazione sociale installata per i lavori dei nostri valletti: Dada; LIBERTA': Dada, Dada, Dada.,.•- Ai surrealisti vennero mossi molli rimproveri e molti, troppi, appunti critici, \3mus scrisse di loro che volevano una risoluzione a tutti i costi che li strap– oasse al loro mondo di bottegai in cui erano costretti a vivere. E Sartre: «Qud che questi figli di papà vogliono dilapiàare non è il patrimonio familiare ma il mondo•. E ancora: « Questi g:ovani turbolenti vogliono distruggere la cultura perchè sono stati resi colti, il loro nemico principale resta ancora papà». Sono parole dure, troppo dure forse. Noi non possiamo accettare simili pregiudizi su gente che ebbe il coraggio di scri\'cre (per citare da uno solo dei lanti mani. frsti surrealisti). « Distruggete con ogni mcao la religione, cancellate fin le ,·e~ligia di quej monumenti di tenebre dove si sono prosternali gli uomini, di– sperdete la pretaglia e perseguitatela nei suoi ultimi rifugi ( ...) Una chiesa in piedi, un prete che può officiare sono altrettanti pericoli per l'a\l'.venire dell,1 rivoluzione (Spagna 1931). l paurosi borghesi manterranno il clero nelle loro terre perchè la divisione dei beni ecclesiastici non può essere che l'inizio della divisione dei beni laici. I borghesi hanno bisogno dej preti per mantenere la proprietà privata e il salariato. Non 1>0trebbcro separare la chiesa dallo stato. 103

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