Volontà - anno XVII - n.1 - gennaio 1964

fondata nel 1933 cd alla quale colla– borano il Battisti ed il Severin, dà \Olcntieri una mano, così come l'• Ar– chivio Storico della Svizzera Italiana •• pubblicato pure a Milano; perfino le ~ocieta alpinistiche e le loro pubbli– caLioni, in testa alle quali vanno po– ~tc quelle curate dal milanese • Isti– tuto per le Alpi Centrali», si danno eia fare. Queste rivendicazioni di nat uru oro– grafica del Ticino, dei Grigioni (chia– mati naturalmente « Rezia Curien-;c •) e <lei Vallc~e. non cessarono che nel 1945 (8). All'interno della Svizzera, la palma dell'irredentismo spetta senza dubbio al giornale ticinese «L'Adula• che si pubblicava a Bellinzona. Fondato il 4 luglio 1912, ebbe fra i suoi sostenitori il Salvioni insieme a Bon1cmpi, Ressiga, Colombi, Tarabo– ri, Tulamona e Carobbio. Due inse– gnanti ticinesi (figlie di due dei fon– datori), Teresa Bontempi e Rosa Co– lombi, diressero il giornale d.1I princi– pio alla fine, cioè dal 1912 al 1935. lni1ialmen1e settimanale (con 500 abbonati circa) e « organo ticinese di coltura itali;.ma •, diventa - dal 1923 - quindicinale cd il sollotitolo si tra• sforma in « per l'italianità del Ticino e della Rezia » (la « manchctte • fissa del gioi-n~ilc porta: • L'Adula, antico nome romano della cima, riballezzata in tedesco « Rheinwaldhorn •: vetta che congiunge le terre latine del Tici– no e dei Grigioni •). Dai punto di vist:t ideologico si no- 1ano quM1ro fasi: dal 1912 al 1919 pc- riodiche dichiar:i.Lioni di fedeltà alla patria svizzera; dal 1919 al 1923 chiaro avvicinamento .1ll'ltalia: dal 1923 al 1930 irredentismo aperto (« La Svizze– ra non è una Nazione, la nostra Na– zione è l'Italia•) e dichiara,:ioni di fe– de fascista (accan10 agli scritti si of– frono ai lettori fotografie del re, del «Duce» e perfino di llillcr): dal 1930 al 1935 irredentismo un po' più mode– rato e tacito ma ugualmente presente. Anche per «L'Adula• sarà utile ci– lare qualche brano, fra i piu significa– tivi. A parte le scioccheue come: « Forse che l'Italia una \'Olta non arrivava a Basilea? Fu un papu di Siena, Pio 11, il fondatore della sua uni\'ersità nel 1459• (n. I dct 1933) o « E' notorio che nel Vallc~e si p.1rlava un tempo ladino. 11 ladino del Vallcse del resto non è poi completamente distrutto co– me si vorrebbe far credere• (n. 7 del 1933), le prese di posizione irredenti– ste (vanamente neutralizzate da qual– che dichiarazione tranquillizzante) ab– bondano sia negli scrilli originali che nelle citazioni e recensioni. • SuJla inviolabilità delle Alpi Gri– gioni riposa la sicurezza militare della Valtellina e del suo collegamento con l'Alta Venosta. Nell'esigere la conser– vazione dei carancri originali della valli grigioni, le supreme ragioni della nostra difesa nalionalc coincidono dunque con il vitale interesse della Svizzera a non perdere la propria an– tica fisionomia• (n. IO del 1933). « L'attrezzatura nostra non risulta eflìcace nè suscitatrice di nuovi orien- 1 g) Una n.'<.Crudcscenzaddla pokmica lingui\llca riguardJ.nlt: i Grigio11i ,i ebbe c!ur;,,nte ta rm::p:uazione del referendum po1>0larc (1937 e 1938) per l'appro,azione del nuovo articolo della costitu1.ionc S\'iue;rn clC'\antc il romancio al rango di quarta lingua na,ionalc; il Bcr1oni cd il Bat- 11~11prc)cro. con altri. parie al dibatlito <,ullc colonne della • Nuova A11tologl:1•• 39

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