Volontà - anno XVII - n.1 - gennaio 1964

cento anni e siamo Italiani e Latini da un rispettabile numero di secoli » (pag. 30); « La Svizzera non può asso– lutamente essere per noi una patria di sentimento, la Svizzera è per noi un patto federale e gli Svizzeri sono dei compagni che non potranno mai essere dei fratelli» (pag. 31); « Per ri– solvere la crisi economica occorre un taglio netto: o un assestamento di con– fini. ciò che non è pensabile per varie ragioni soggeltive (5), o un mutamen– to radicale della forma dello stato » (pag. 76). Nel capitolo « Necessità della zona franca» (per tutto il Ticino): « Se il Ticino fosse entro i confini italiani sa– rebbe florido come il Comasco,. e «L'es– sere svizzero costa al Cantone Ticino la vita»; nel capitolo «L'Università Tici– nese» ci si mostra contrari alla crea– zione di una università nel Ticino, ma favorevoli allo studio in università ita– liane ed al riconoscimento in Svizze– ra delle lauree conseguite (in Italia e «pour cause», con il ministro Gen· tile gli studenti ticinesi erano esone– rati dalle tasse e potevano esercitare in halia una volta laureati; si era spin– ta la «gentilezza» fino alla creazione nella Facoltà di Giurisprudenza del– l'Università di Pavia, di una cattedra di diritto svizzero); nel capitolo « I..? questione della diocesi» (nel 1884 il Ticino fu tolto alle diocesi di Como e Milano e, dopo il rifiuto di un proprio vescovato, aggregato a quella di Ba– silea) si attaccano le «consorterie pro– testanti ed ebraiche», domandando il ritorno del Ticino alle diocesi lombar– cle: nel capitolo • La penetrazione te- desca» infine - penetrazione tanto tu– ristica che demografica, burocratica, e– conomica e protestante (si parla aper– tamente di eresia) aTla quale fa riscon• tro l'emigrazione dei Ticinesi - si scri– ve: « Non esiste e non è mai esistita una Svizzera del sud, così come non avrebbe mai dovuto esistere un Sud– tirai ma bensì un Alto Adige» (ciò non impedisce agli eroici difensori della «ro– manità» ticinese di impiegare nel te– sto - pag. l 19 - la tedesca parola «edelwciss» invece che l'italiana «stella alpina»!). Alla fine, «dulcis in fundo», Si recla– ma per il Ticino «la riduzione delle spese per strade strategiche e fortez– ze onde aumentare il bilancio delle opere di utilità pubblica•· Benissimo, ma fatta dai fascisti, wia proposta si– mile non puzzava in auticip 0 di mar– cio? Per qanto riguarda i Grigioni (il ca– pitolo intitolato « Il Cantone dei Gri– gioni» è stato scritto da un vago •gruppo di grigionesi delle valli taliane e ladine») il linguaggio e gli argomen– ti non possono essere diversi : • I Giovani Ticinesi non dimenticano che la Svizzera Italiana comprende an– che il Canton Grigioni» (ancora una volta latinità diventa fascisticamente italianità); « Un settimo della superfi.• cie del cantone appartiene al bacino adriatico» (pag. 123); « La popolazio– ne grigionc, per non occuparci che di questa, non volendo varcare i confini politici del Cantone» (pag. 125: chiaro riferimento al Rheintal che ern ladi• no, come del resto la parte tedesca dei Grigioni, ... prima del XV secolo!); (5) Con a.mareua gli autori del volume debbono riconoscere - e spiegano la cosa ricorrendo alla teoria della degener:uione etnica e ad un piano preparato dagli svineri-tedcschi - che la popola1:ionc ticinese è politicamente antìtalian.a, cioè antifascista. 36

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