Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

IL RAZZISMO di fronte alla scienza N ~;7.: d:~c~::::~~ ; . ;s ~reM:e a :1~~ fra coloro che sono partigiani di un'am– pia fraternità umana e di una « eguaglian– za» fra gli uomini di tutti i colori, molti credono che il razzismo termina con del• le conclusioni abusive su fatli ben sta– biliti. Nulla è più falso. Se si interrogano gli scienziati sulla nozione stessa della « raz– za umana ,., essi convengono che non san– no più in che cosa essa possa consistere. La razza è una suddivisione della spe– cie. Prendendo l'esempio risaputo della specie dei « cani ,., si sa che esistono nu– merose « razze ,. i cui componenti hanno in comune ceni caratteri ereditari distinti. Questi caratteri fisici sono «innati», poi– chè vengono trasmessi ereditariamente dai geni. A loro \'olta questi, possono modifi– carsi, talvolta sotto l'effetto di « muta:do• m » e, più frequentemente•, (gli allevarori lo sanno bene) in ragione degli incroci. Se si traspone questa definizione alla specie umana, si dirà, con I-faldane, che la razza è un « gruppo i cui membri han– no in comune un insieme di caratteri fi– sici innati, cd una origine geografica che viene situata nella stessa regione ». Benin– teso, l'origine geografica non è un crite– rio valido, giacchè nascono dei bambini bianchi anche in Guinea. Ma c'è una con– st.nazione dì fatto che, perfino nelle gran• di (brasscgcs) indus1ric del mondo mo– derno, le dis1inzioni razziali si sono man– tenute, per mancanza di incrnci, in certe regioni del mondo. Quali sono dunque questi caratteri che possono essere ritenuti come caratteristi– ci di una razza? E' molto puerile attener– si al colore della pelle. Gli specialisti ri– tengono, in generale, tre specie di caratte– ri, sulla cui distribuzione d'altronde non sono neppure concordi: a) I caratteri apparenti, come il colore della pelle, degli occhi, o dei capelli, la forma del naso, la taglia, ecc... b) La forma e le dimensioni del cranio. c) La composizione del sangue. Quindi è un fatto molto discordante che questi diversi caratteri presentino, nell'a– spetto umano, una distribuzione caotica: vi sono dei Norvegesi dai capelli arriccia– ti, dei negri molto alti ed altri molto pic– coli; l'indice cefalico appare molto varia• to (anche nella preistoria) In quanto ai gruppi sanguigni, presen– tano una suddivisione inspiegabile: c'è pure che gli Indios del Perù, malgrado l'apporto evidente e molto importante del sangue spagnolo, sono i soli ad offrire una unità: il 100 per cento sono del grup– po o. Classificando questi diversi caratteri, come si può distinguere le razze? Gli scien– ziati non sono daccordo, ma si può fare una enumera7ione almeno di 15 su 20: A) E' impossibile fare entrare in un'uni– ca classe lutti gli uomini dalla pelle nera: senza parlare dei Pigmei e de– gli Ottentotto, i quali formano delle razze .iutonome, i negri d'Africa pre– sentano una varietà che sfida le clas– sificazioni. B) La «razza» gialla comprende almeno quattro gruppi: il gruppo mongolo, 725

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