Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

di fare l'esercito non-violento, nell'ipo1c-.i più probabilr.: che l'invasione parta dalla Germania occidenlale, anzichè da quella orientale; come possa concepirsi un mo\·imcnto pacifisla che va d'accordo cor. il proprio governo, per di più re– vam,ci..,ta; pcrchè il movimento non-violento non abbia proprio niente di meglio da difendere che la polizia e il parlamento; perchè i tedeschi debbano cercare e<;empi di resistenza non-violenta così lont:mi, come quelli di Vcrkhnta, quando ne hanno tanti a portata di mano, \•e1·ificatisi nei campi di com:enlrnmcmo da loro or{!anizzati, purchè abbiano i.., 1x1.zil.!nwdi studi;i.rsdi; ccc. - sono state domande rimaste senza risposta. Fortunatamente qud paio di tcdc ..,chi che dissentivano dalk idee ckl com– patriota, hanno fallo o~scrvan: c.:he « la ~oddisfazione del popolo germanico è tutta cstt.:riorc, dentro c'è soltanto \'uoto e solitudine; se non vien tu.ori, è pcr– chè il tl'dcsco è un animale che mm ~a esprimersi, che non sa rii iut~m! il cibo anche qua,1do gli fa male; la Repubblica Democratica 1 edesca non è tutto male, come non i..• tulio bene la R~pubblica f.L·derale: anc-hc la Germania Orirntalc ha qu~1kosa di buono da offrire - nel caso di una riunificazione pacifica, non di una conquista di una parte sull'~11tra -: il sistema delle <l.!-.sic.:urazioni sociali, l'istnizionl' politecnica, cerli aspetti della gestione economica i.: della pianifica– zione; e la riunificazione tedesca non è quel massimo problema, indispcn::iabile :..ili~, pace.:mondiale, che ::ii è volu10 sinora far credere». [Anzi, più Gcrmanictle esistono minori sono le probabilità di guerra in Europa]. QUANTO SI SPENDE NELMONDOPERLA GUERRA Una buona stima di quanto il mQndo spenda ogni anno a sco1>idi prepara– zione militare (escluso cioè il cos10 delle guerricciole in corso) è contenuta in un opuscolo pubblicato dalle Nazioni Unite (21), che può perciò peccare in di– fetlo, non in eccesso, essendo la somma e l'elaborazione di dati ufficiali: 120-150 miliardi di dollari, cioè 75-94mila miliardi di lire italiane; cifra pari a tre-quattro volte il prodotto nazionale lordo dell'Italia, nel 1961; a11'8-9per cento del valore della produzione annua mondiale di beni e servizi, all'S0-90 per cento del redditQ nazionale di tutti i paesi sottosviluppati; al valore di tutte le esportazioni mon– diali, alla metà degli investimenti lordi di tutto il mondo. Le forze armate comprendono circa 20 milioni di persone: le persone diret– tamente implicale nella produzione e nei servizi militari si valutano a 30 milio– ni: in totale 50 milioni, pari a circa l'uno e mezzo per cento della popolazione mondiale. Dei 120-150miliardi di dollari un buon 40 per cento è speso aagli Stali Uniti, un 19 per cento dall'Unione Sovietica, un 26 per cento da altri cinque stati com– plessivamente: Germania occidentale, Francia, Gran Bretagna, Cina, Canadà; i paesi s01tosviluppati raggiungono tulti insieme un decimo della cifra spesa (21) liconomic and Sodai Conscqucnccs of Disarmamènt, Departmcnte of Economie and Socia.I Affairs, Unitcd Nations, New York, 1962. La traduzionè italiana è in Relazione lntcrn:izionali dal- 1'11- 18 aao~to 1962. 694

RkJQdWJsaXNoZXIy