Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

occore l'opera di volontari muniti ,di una'Specializzazionc: tecnica od economica, che si impegnino per un periodo di almeno t!ue-tre 'anni, che siano disposti .a vivere, mangiare, dormire, lavorare assieme alla ·popolazione locale, che sappia– no insegnarle - con o prima di qualunque te,::nica - a leggere, scrivere, con· iare. a seguire le norme igieniche fondamentali. E' nata in tal modo una nuova figura di pacifista, l'intraducibile deVelop– ment worker, o peace worker, cioè di colui che si impegna à lavornrc per lo sviluppo di una località, o in determinata inizi:l.tiva , esclusivamente con mezzi non-violenti, senza retribuzione, allo stesso livello degli interessati, al loro ser– vizio, con loro. ·1n Asia e in Africa la differenza fra questa persona e l'esperto interna1.ionalc è ad evidenza molto grande: poichè il consulente che scende dagli Stati Uniti, dal Canadà o dall'Europa occidentale in un paese arretrato è lau– tamente pagato (minimo mille dbllari), si ferma normalmente al li\•ello dei go– verni, costruisce piani, esamina progetti e statistiche, deve parteggiare per una o l'altra razione al potere (se sbaglia è meglio che riparta); e le rare volte che arriva a livello della popolazione da svilupparsi il suo esempio di vita lo estra– nea eia essa anzichè avvicinarlo. (I tecnici provenienti dai paesi comunisti godono in\'olontariamente, di mi• nore impopolarità, poichè l'aspello, il tenore di vita, e le retribuzioni - assai inferiori a quelle occidentali - ne fanno degli esseri pili umani, meno irreali). Ma - meriti e demeriti di fondo a parte - la differenza essenziale resta la seguente: che i lavoratori della pace sono quadri a basso C' medio livello, al servizio degli abitanti della località in cui lavorano; i consulenti, i tecnici, gli esperti internazionali agiscono in alto, a vantaggio quasi sempre dei propri go– verni, naturalmente delle imprese che li inviano, talora dei governi dei paesi in cui lavorano: sicchè, data la natura borghese o conservatrice della quasi tota lità di 1ali governi, raramente essi ril;'scono a giovare agli uomini veri. La necessità di impostare l'aiuto ai paesi sottosviluppati in modo diverso da quello seguito per tanti anni è stata sentita persino dagli americani, che nel marzo del 1961 hanno tentato di porvi rimedio istituendo i Peacc Corps, con un buon programma ma un immediato cattivo avvio. J volontari, che ~i impegnano per un periodo, di 2-3 anni, non sono però esentati dal servizio militare (anche se la ferma vien loro ridotta a pochi mesi), sono scelti fra persone «qualificate anche tecnicamente», e non sono retribuili (ma ricevono un a<iosegnosuflicienle a garantirne i fondamentali bisogni igienici e alimc?:tari: il che, dalo il modo di vita americano, può già essere troppo). Debbono vivere con gli indigeni, man– giare lo stcssQ cibo, studiarne la lingua, in'iegnare loro l'inglese e qualche norma igienica, istruirli nelle tecniche moderne (~pccie relativamente all'agricoltura e all'allc\amento); e pur dipendendo dal governo di Washington ( 15) non essere uno strumento di diplomazia e di lotta ideologica. In effetti la qualifica politica dei volontari è immediatamente preponderante (un negro, sospettato comunista - 1roppo per la democrazia americana - ne (15) I Pcace Coqis sono un'ag\:niia del Dipartimento di Staio, diretta d:i S,irgcnt Shrivo,:r; guar• dacaso, cognato di Kcnnedy. 684

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