Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

positive e negative; pianificazione, preparazione ( 13), coordinamento delle a– zioni su scala locale, nazionale e mondiale; istituzione di una rete di canali di informazione, autonoma, sicura, efficiente, rapida: tramite la quale sia possibile comunicare anche nei momenti di crisi internazionale (perchè non si ripeta il caso di Cuba, quandQ le organi7.zazioni pacifiste restarono prive di notizie, o alla mcrcè della partigianeria dei giornali, come lo è quotidianamente la massa del pubblico, in tutti i paesi). Poichè ogni giorno la stampa mondiale ha cura di diffondere una larga mes– se di notizie relative alle guerre passate, ai pericoli di nuove (spesso interamente inventati, sempre artificialmente ingranditi), all'invenzione di nuove armi, alla vita e agli interessi dei militari, alle manifestazioni di violenza privata e collet– tiva, ecc.: affinchè tutto ciò sia presente alla mente dei lettori come qualcosa di possibile, normale, giusto e inevitabile - cosl l'attività dei gruppi e delle as– sociazioni pacifiste e non-violente deve essere pianificata, coordinata e orga– niz;,.ata in modo tale che ogni certo periodo di tempo una o raltra specie di a– zione diretta non-violenta per la pace abbia luogo in qualche parte o contempora– neamente in più parti del mondo; sinchè l'azione pacifista sia sempre davanti al pubblico, quale contravveleno alla propaganda dei governanti, dei politici, dei militari e delle imprese legate alla prOduzone di guerra (14). LEMARCE PERLAPACE Un modo di azione e di propaganda particolarmente efficace pcrchè arriva in localilà e tocca persone normalmente non rnggiunle dalla stampa, è rappre– sentato dalle marce per la pace: sono in programma una Vancouver-Berlino e una Nuova Delhi-Pechino: è fallila la marcia lungo la frontiera cino-indiana (i partecipanti sono stati guardati sin dall'inizio con sospetto e ostilità, e persino fisicamente maltrattati); è in corso la Nuova Delhi-Washington. i cui due pro– tagonisti, da poco arrivati in Francia, erano presenti alla nostra conferenza. Ecco in sunto quello che hanno raccontato i due amici indiani: scopo della marcia: sentire dalla genie comune, dalle piccole e dalle massime auto– rità, cosa pensano della pace, del disarmo nucleare (il trattato di Mosca li ha quindi colti sul lavoro) e totale, soprattutto delle possibilità di clis,wmo unila– terale; quattordici mesi da Nuova Delhi a Parigi, in media due giorni di marcia (13) Si ,·eda 11Manuale dcll'Organiua1orc dell°Ai:ione Oireua Non-Violenta, interamente basato sull'esperienza acquisita negli Siati Uniti. a cura di Charlc~ C. Walker. direttore del laboratorio per la non-violenz.a, membTO del Consiglio della briaata mondiaJe per la pace (Cheyucy, ~a. USA). La scrupolosa mcticolosi1à delle indirai:ioni e delle :,re.s.cri1.ioni. la lunga casistica d~lle possibili1à proprie e altrui, gli elenchi del lutto e delle parti. ricordano le descrizioni della mansione e le pi– gnolesche valuta:i:ioni del posto di lm·oro. contenuh: nei manuali americani di relazioni umane: ma a "lCOpipiù utili. for1unatamen1e. (14) Sulla televisione come meno di propaganda, l'ollimismo dei pacifisti inglesi - che \'an– tavano di farsi spesso riprendere dalle telecamere e in tal modo di far gratuitamente conoscere le loro imprese anche all'estero - è suuo vivacemente controbat1u10 dagli americani; che hanno rilevato come le s1csse trasmissioni, riprodotte negli Stati Uniti, sono accompagnate da un commen– to così pieno cli cinismo e di dìspreu.o nei confronti dei pro!agonisti, da riuscire controproduccn– ai loro fini. 682

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