Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963

Motivi di attualità Lacommedia st per finire QUALCOSA SI MUOVE sollo la coltre politica qui in Italia; pa- dronato e lavoratori sembrano venire ai ferri corti e l'urto si amnmcia prossimo, purchè alla massa proletaria non venga imposta dai suoi stessi dirigenti - in tult'altre faccende affaccendati - la resa, prima dello scontro. Per ora il contrasto si annuncia nei suoi termini essenziali e sneb– bia la situazione richiamando le masse ai problemi concreti e vitali della loro esistenza. Da una parte, i lavoratori decisi a difendere il loro potere d'acquisto dalla stretta soffocante della speculazione ca.pitalista, che diventa sempre più acuta e intollerabile nel sei/ore degli affitti e ,lei generi alimentari; dai/'dltrn, il padronato che lire, il ctlfenaccio alle concessioni salariali e con la famosa linea Carli si appresta a mettere la camicia di forza alle agitazioni operaie. Questa linea che dovrebbe essere la chiave di volta di quella pr0- gram111az,ionetanto cara ai fautori del centro sinistra, si riassume nella ,:austerità»; naturalmente, una tale parola pronunciata, in mezzo alla btlidoria dei profitti e delle speculazioni commerciali, viene diretta contro le già magre risorse della gente che lavora. Invano si batte la grancassa della giostra politica; alle soglie del– l'inverno per le masse popolari non c'è che un solo e semplice pro– blema: difendere il salario degli assalti dell'inflazione e dall'orgia dei profitti padronali; ed è un problema che non può essere risolto sul piano delle operazioni ministeriali e delle alleanze parlamentari, dove la sconfitta è ormai scontata poichè già si è fatto intendere dai micro– foni del centro sinistra che si è disposti a venire a patti sulla richiesta compressione dei safori purchè si lasci andare in porto l'operazione della nuova maggioranza. li proh/ema del salario può essere risolto unicamente dalla forza operaia; ma esiste una forza operaia? Dobbiamo fermarci, a questo punto, su di un'amara constatazioni: ciò che in Italia si chiama oggi « movimento operaio» è soltanto un grande apparMo sindacale, suddiviso in diverse colorazioni politiche. si riconosce la ciuadintmza al sindacato e gli si lascia un certo margine 548

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