Volontà - anno XVI - n.10 - ottobre 1963

E' più facile e più vero dire che le cause sono diverse e complesse come Je componenti d'una realtà storicc>sociale. [I compagno Victor Garda ricorda il dilemma delJ'anarchismo di questo secolo: "' ...dilemma di mantenersi puro davanti ad un uditorio minimo, o di correre il rischio d 'impurez.ze davanti alle grandi assemblee ...•· E' già un dilemma che lega l'azione d'insieme d'un movimento che si pro– pone di "'personalizzare» la massa col dare ad ogni componente della società, il senso del e potere collettivo •· Ed è soltanto uno dei tantissimi inconvenienti. L'anarchismo ha dato in misura maggiore più di qualsiasi altro partito o movimento politico, alla causa del movimento operaio. In quantità rapportata di uomini, in qualità e sacrifici, in contributi d'idee, in disinteresse cd in mc> destia. Ebbene nessun Movimento, ad eccezione di quello già nominato, ha sa– puto trarre, rispettivamente nella propria sede, alcun vantaggio dal lavoro com– piuto, nella lotta, in perfetta coerenza coi principi. E' capitato invece, che altri partiti, il P.C.I. soprattutto, si sono approp1iati di uomini e di azioni propri del movimento anarchico, sfruttando al massimo possibile la non-ouranza, l'aristocratico distacco, del Movimento post-lotta, dalla realtà determinatasi. Possiamo dire che la civiltà democratica di questo momento politico, se valida, è una civiltà antifascista, nata dalla resistenza europea ai movimenti nazi-fascisti. Ebbene manca ancora una raccolta documentaria della partecipazione collettiva o individuale degli anarchici a questa lotta; sono passati diciott'anni Ci è consentito chiamare queste lacune con un nome moderno, messo in giro dalla cultura contemporanea? E' alienazione alla realtà? Noi, siamo presenti nella improvvisazione della lotta; rimaniamo degli im– provvisatori anche dopo e ci facciamo giuste-beffe dei pianificatori. La nostra reazione a questo tipo nuovo di trappola, crea un certo tipo d'individualismo generalizzato che, ad un certo punto, nelle introversioni, diventa personalismo e salda così il cerchio delle contraddizioni col congiungimento dei contrari. Perchè, il personalismo più o meno eclettico, è l'equivalente del "'cadreghisrno » dei partiti politici, senza beninteso, i benefici economici. Oggi, poi, mancano gli uomini capaci di grandi suggestioni, capaci di grande prestigio; in grado di dire una parola di più e a volte definitiva al di sopra dei risentimenti, dell'ironia, della sufficenza e del fatalismo (una malattia que– st'ultima ereditata dalle religioni). Si ritorna a Malatesta. Victor Garcia trova che è stato "'l'anarchico che più profondamente è pene– trato nel cuore del tema ... •· E' vero. Malatesta, senza forzare la fantasia nostra, appartiene a1l'esigua schiera del Genio umano che sta in ogni epoca immersa in una universalità presente nel tempo e nello spazio. Rimane da riproporre lo studio, l'analisi, della sua produzione critica. GIANNI FURLOTTI (continua) 568

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