Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

l'anima umana e il trinciamento ideale gua con uno sfo1·zo ogni giorno più co– delle frontiere e delle razze ci appariran- stante. Per arrivare a trionfare della ,,jo- no come le ultime ,·estigia della barbarie lenza. dell'infamia delle guerre e dei con_ ancestrale. fliui armati, per permettere all'umanità Quando l'obiettore osserva come gli es- di liberarsi dalle sue assurde credulità, seri inferiori fanno Ja guerra, saccheggian. dalle sue umiliazioni, dalle sue \'Crgogne, do, devastando, passando per le armi e dalle sue indicibili sofferenze e perchè per i forni crematori intere popolazioni. possa alfine ris~1lire allo stadio dell'homo mutilando innocenti ostaggi, l'angoscia cd sapiens. il nulla futuro gli stringono il cuore d'un L'obic11ore ~ l'uomo di domani; i suoi desolante disgusto. Giacché l'uomo dege- atti compiuti in piena libertà di spirito, nerato dell'epoca nostra è non solamente sono dovuti alla sua dignità cd alla sua prepotente, ladro e gaudente, ma è pro- responsabilità. Sono un assentimento e fondamcntc distruttore cd avido di falsa una conferma alle leggi umanitarie di so– gloria. E chi potrebbe meglio costatare lidarictà e d'amore. La sua libera ,olontà che la sconcez1.a della guerra è la schia- coincide con il fine stesso dell'azione, vitù che la prepara e quella che gli fa giacché ad ogni momento, l'idea del fine seguito? Naturalmente i migliori si fanno supremo si erge in lui per dettargli la sempre ammazzare acciocché i furbi e gli propria linea di condotta e le proprie de– imbroglioni continuino a governare con la cisioni. E' l'uomo lib<:rntosi da.Ile antiche \'Ìolenza, la coercizione e gli abusi di ogni leggi della giungla. Ma non vi sarà nes– gencrc contro ogni forma di giustizia. suna speranza di giustizia, né di pace, Ché la forLa, è risaputo, ha tutti gli ardi- (mai la pace si farà da sé stessa, né al• menti e il banditismo è il suo solido so- tra,·crso congressi e convenzioni menzo– stegno. gm:rc) s.: riprenderemo scioccamente il Se la violenza mai arriva a convincere, solito cammino, poiché la pace è dello arri"a però quasi scmpr~ a fare tacere. spirito, ed essa non fa uso né di forza, Ma non per questo arriva ad C\'itarc i né di violenza. Come bene ha dello Albert problemi che la guerra pone, né il grido Einstein: il disarmo morale dovrà prece– di coscienza dell'uomo libero. Questo a- dere il clis<m110 materiale. troce inganno che è l'impresa guerresca, E malgrado tutlo, malgrado che sempre non è possibile che ai danni della crea- si urti contro la brutalità, contro l'inu– zionc umana, ai danni del buon senso uni- manità, contro il fanatismo meschino tut– versalc, ai danni dell'amore e della verità. t'ora esistente e contro la monumentale Come dunque ritrovare la ;.pcranza, in stupidaggine e ignoranza (i popoli cosid– faccia a questa umanità bestiale e bar- detti civili sono ancora allo s1ato delle bara, ricolma di basse passioni, di tulle scimmie inferiori), l'obiettore di coscicn– le turpitudini e di tutte le scrvi1ù? E per. za costruisce senza posa, preparando la tanto Ja guerra è un ma!c, un grande ma- grande \'Ìa della liberazione del mondo, le, forse la peggiore • maledizione• che la grande via della giustizia e della pace. bisogna estirpare e combattere senza tre-- Oot.t..H. HERSCOVICI 369

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