Volontà - anno XVI - n.6- giugno 1963

moralità può divenire anche sorgente di male; il sapere puro e semplice è pe– dagogicamente neutro, può essere strumento di educazione oppure di diseduca• zione, può dh·enire fattore di bene o anche sorgente di male. può servire a po– tenziare la vita o distruggerla e diventare così fonte di àistruzione e di morte. Da notare che la libertà non è scelta tra beni soggettivi (utile, piacere), ma scelta tra un bene soggettivo e un bene oggettivo (vinù, dovere): quando l'uo– mo è guidato dall'interesse è determinato dal bene maggiore, quindi ·non si può dire libero; lo è invece quando sceglie tra un bene soggettivo e un bene ogget• livo qualitativamente diversi. La libertà perciò non è spontaneità incontrollata, ma iniziativa della volontà e scelta cosciente tra un bene supcrior~ e un bene inferiore, tra il piacere e il dovere, l'utilità e i valori ideali. L'uomo, nella sua essenza, non è libero sul piano materiale cd esteriore, ma lo è sul piano spirituale ed interiore, anche se strumentalmente il primo e ne• cessario al secondo. In linguaggio sociale, la ricchezza è da dividersi equa• mente non perchè essa sia la libertà tale e quale, ma perchè e meuo di li– bertà; la giustizia economica in altri termini, non si identifica con la libertà morale, pur se questa può realizzarsi senza di quella intesa nella sua vera natura di fattore pedagogicamente indifferente o ambh·alente: qu~slo lo pro– va l'esistenza di molti uomini economicamente o materialmenti: ben forniti, ma anemici o sordi sul piano morale e umano. L'essenza del fatto o ideale educativo se non può trovarsi nella cultura e nella natura materiale dell'uomo, anche se queste restano fattori necessal"i ed indispensabili, non si pensa che si possa trovare nella professione o ni:lla salu• te dell'uomo. Infaui l'azione professionale, pur avendo le sue radici nella vocazione, non può assurgere ad azione morale, pcrchè essa resta sempre entro i limiti del• l'utilità e dell'individualità, mentre la moralità è « volizione dell'universale», è azione doverosa superante ogni particolarismo cd ogni tornaconto p1ivato. La salute dell'uomo è un'altra condizione necessal"ia all'educazione, ma non è cosa forse comune anche agli animali? E si può affermare che la salute del corpo sia l'indice dell'uomo educato? Certamente Ja salute contribuisce gran• demente all'educazione, ma si può dire forse che ne è Ja carattelistica fonda– mentale? E non ci sono forse uomini vigorosi nel fisico, ma delinquenli o la• dri del loro prossimo? Sicuramente questi uomini non potranno dir~i educati solo perchè possiedono la salute. Per concludere, ripetiamo che l'educazione è sì sintesi di cultura, caratt~. re, \'Ocazione e salute, ma J'anjma o essenza di essa resta il car:itterc o mo- 347

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