Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963
chiarazione ufficiale - e la popolazio– ne slovena non ha mai reclamato scuo– le nella propria lingua ». Nel 1921 la nuova provincia di Gori– zia contava 143.000 sloveni (pari al 71% della Popolazione, contro 1'11% d'italiani). Messo, per la corta durata di quattro anni, alla pari con l'italia– no, lo sloveno venne proibito dal 1922 in Poi e per tutta la durata del fa– scismo. In una pubblicazione della Presiden– za del Consiglio elci Ministri (1954) si legge: « E' necessario riconoscere che sotto il regime fascista, in Venezia Giu– lia le scuole e le associazioni culturali slave furono soppresse, le insegne e i– scrizioni slave furono tolte. Si cambia– rono pure i nomi dei villaggi e perfino i nomi di molte famiglie slave ebbero d'ufficio una forma italiana». Dal dop0guerra, cioè dopo la resti– tuzione dei territori sloveno-croati, le minoranze slovene di Gorizia sono Iu– tclate dallo stesso Memorandum di In– tesa (Londra 1954) che ha messo fine alla questione triestina. Nel 1953, tre soli comuni della pro– vincia di Gorizia sono al 100% italia– ni. Degli altri 17, tre sono pratica– mente sloveni (Doberdò del Lago, San Floriano del Collio e Savogna d'Ison– zo) e 14 hanno tutti una minoranza slovena più o meno importante con punte massime del 15% a Dolegna del Collio e del 13% a Gorizia. La minoran– za slovena rappresenta, sul piano pro– vinciale, 1'8% della popolazione. Nei comuni a maggioranza slovena i manifesti cd annunci pubblici e le shede di stato civili sono bilingui. Le scuole elementari slovene (bilingui dal secondo anno) riuniscono 823 alunni con 50 maestri sloveni; esistono inoltre 5 scuole materne slovene ( 128 bambi-· ni con 5 maestri gure sloveni), 4 scuo .. le secondarie (405 studenti con 50 pro– fessori). Tre collegi con 199 pensionan– ti dipendono da associazioni slovene. Esiste una stampa anche politica slo– vena, che conta 2 settimanali, 1 quin– dicinale ed una rivista mensile. Per quanto riguarda la regione di Trieste, il Trattato di Pace del 1947 costituiva, come si sa, un Territorio Libero cli Trieste in realtà diviso in Zona A e Zona B. Nel 1954 la Zona A, cioè Trieste e dintorni, passava all'I– talia, mentre la Zona B restava alla Jugoslavia. 11 censimento ciel 1921, che è stato preso come base per il Trattato di Pa– ce, dava per i 5 comuni della Zona A (il comune cli San Dorligo della Valle è stato creato successivamente): due, cioè Sgonico e Monrupino, praticamen– te al 100% slavi (cioè croato-sloveni); uno (Duino Aurisina) a maggioranza slava e due (Muggia e Trieste) a mag– gioranza italiana, ma con una mino– ranza slava dell'ordine di 3.500 contro 8.500 italiani a Muggia e 18.000contro 200.000 a Trieste. Sulla base del censimento del 1961 la minoranza slovena rappresenta oggi il IO% della popolazione del Te1-rito– rio di Trieste. A parte Muggia, dove gli sloveni hanno perduto molto della loro importanza numerica, e Trieste, dove sono concentrati nei sobborghi, cioè in certo qual modo ai margini della città, essi sono qualcosa di più che un residuo storico negli altri quat– tro comuni attuali. La minoranza slovena dispone di 26, scuole materne, che raccolgono 567 bambini; cli 38 scuole elementari, con 1.066 alunni; di una scuola media e 301
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