Volontà - anno XVI - n.5 - maggio 1963

Lemmoranze lin~uistiche mItalia Alla memoria del compagno Pasquale FanceUo AccANTO alla tutt'altro che priva di valore Italia dialettale, esiste una mal conosciuta e talvolta ignorata Italia linguistica, cioè un interessante mosai– co di parlate originali sparso nel Nord e nel Sud della penisola. Anche se alla sua varietà (anzi pro– prio per questo) non corrisponde un adeguato interessamento da parte del– la cosidetta cultura ufficiale, ho deciso di parlarne in dettaglio. Le isole linguistiche d'Italia rappre– sentano ben dieci parlate che nulla hanno a che fare con la lingua italiana o con le sue forme dialettali, e cioè: l'albanese, il catalano, il franco-pro– venzale, il greco, il ladino, il provenza– le, il sardo, il serbo-croato, lo sloveno ed il tedesco. L'albanese. La lingua albanese parlata nell'lta• lia meridionale appartiene al gruppo toscho, trattandosi di popolazioni pro– venienti dalle regioni meridionali del– l'Albania. I primi albanesi arrivarono in Italia nel XV secolo. Una rivolta essendo scoppiata in Calabria, Alfonso I d'Ara– gona invitò un gruppo di mercenari al– banesi ad aiutarlo a domare i ribelli A spedizione terminata, il capo alba– nese, un tale Demetrio Reres, venne ricom1>ensato (1448) con una carica uf– ficiale nella Calabria Ultra, mentre i suoi soldati, deposte le armi, popolaro. no alcune terre calabresi. Due figli del Reres si trasferirono invece. con par- te delle truppe, in Sicilia, dove furono raggiunti tra il 1480ed il 1501da altri albanesi: furono cosl popolati Piana dei Greci (oggi più propriamente degli Albanesi), Santa Cristina Gela e Con– tessa. A mano a mano che si incrementa• no i rapporti tra l'Albania e l'Italia, l'immigrazione albanese diviene sem– pre più importante. Infatti, più di una volta Giorgio Castriota Scanderbeg aiu– tò Ferdinando I nella lotta sia contro gli Angioini che contro i baroni, e per questo i Castriota ricevettero dei feudi nelle Puglie, feudi che divennero le sedi dove restarono o furono inviati i loro soldati. Morto, nel 1467,Scanderbeg, la resi– stenz.."\albanese ai turchi si affievolì e numerosi abitanti preferirono l'esilio e traversarono l'Adriatico. Nel 1470 I– rene Castriota andò sposa al principe di Bisignano, grande feudatario cala– brese, e molti albanesi di Puglia, in ge– nere soldati e contadini, la seguirono. Una nuova ondata di albanesi giunse in Calabria verso il 1478 dopo la presa di Kruj eia parte dei turchi. Caduta infi– ne, nel 1534, la fortezza di Corone, al– tri numerosi profughi attraversarono l'Adriatico; alcune famiglie si fissaro– no a Napoli, altre a Lipari, ma la mag– gioranza fu dispersa nel Reame. Finite le grandi immigrazioni, l'arri– vo degli albanesi continuò cionondi– meno alla spicciolata. Così, nel 1744un gruppo albanese papolò il feudo a– bruzzese di Badessa e nel 1774 il nu– cleo di Brindisi di Montagna fu incre- 293

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