Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

La letteratura ' l'arte e (3 • continua tlal ,1. 2) la guerra DUE CLASSI DI LE'ITERATURA • BISOGNA ELEGGERE,,, • I SILENZIOSI Ad alcuni lettori, questa condnnna della Jc1teratura di guerra può sembrare una qunlcosa di unilaterale: il rigettarla in maniera assoluta, sarebbe una rivolta più chi! altro sentimentale che non accetta nessun compromesso. Ciò malgrado, questa impres· sionc generale sulla lctternturn di guerra è veridica. L'orrore che ci incute In guerra di fotto, s'evidenzia più intensamcnie a11raverso la sua le11cratura. Come abbiamo di– mostralo nelle pagine precedenti, la guerra - per la tellSionc eccessiva degli stati del– l'animo, per la descrizione realista dei suoi episodi, o pc;· la magia di stile che ampli– fica o deforma ancor più ciò che è già mostruoso in sè - ci si presenta cosi complessa e antinaturale, cosi inesorabile e totale nei suoi effelli catastrofici, che non possiamo fare a meno di reagire subilo con repulsione. Opl}Oncndo energicamente nlla guerra tu11a la riscn•a dei sentimenti genuinnmcnte umani che perdurano in noi stessi e che tuttavia riconosciamo. Ma, se perseveriamo nello studiare la letteratura di guerra, sorprendiamo, nel suo insieme repellente, nei suoi casi di violenza e distruzioni, alcuni aspetti, alcuni segnali che risvegliano nitri sentim~nti. L.."l nostra onoratezza, sempre vigile, dispo– sta a rigettare nuove aggressioni del male, si commuove nelle sue profondità. Que– sti soprassalti interiori dello spirito si assomigliano ai rapidi sforzi delln memoria nel riconosc(:l'e un qualcosa che scaturì come un fulmine dalle lenebre nelle quali si trascinano i nuvoloni di tanti pericoli. Con questo obbligo - n volle stimolato da emozioni tanto più forli per la loro rarità, cd altre da dubbi provocati dalla tremenda confusione e alterazione del lin– guaggio umano in questa stessa letteratura - ci impegniamo nel riconoscere in que– sti segnali, in questi altri aspetti repentini, i nostri sentimenti inibiti e i pensieri po– sti sotto silenzio. Nelle poche pagine luminose di e un libro d1 (merra • - che appa– iono come una luce nelle ombre moleste di un bosco, o, come sogni sereni di un uomù tormentato da ossessioni crudeli -, riconosciamo qualcosa delle nostre a– spirazioni, che tendono verso gli stessi ideali. Riconosciamo. in coloro che hnnno scritto qucsre paqinc, i nostri veri frateUi che negano la rinuncia alla severa disciplina della coscienza e alla dignità dell'esi~ sten1.a che vuole conoscere se stessa e che può continu~rc nei suoi disegni buoni e crcntori. Li riconosciamo, questi uomini, instancabili sotto il peso delle stesse sof– ferenze collettive, e che protestano - per la difesa. la conservazione, l'incessante a.f– fcrmazionc della loro umani1à -, anche durante la guerra, nel bel mc-tzo delle sue stragi e terrori. Li riconosciamo vicini in ogni luogo. Le scarse pagine veramente umane nella lct1eratura di guerra sono miracolose alla vita, per In libertà, la giustizia. b rinnovazione. Esse svegliano le comunioni eh...: rinfor-1.ano, negli altari della perfezione di se stesso, la solidarietà. In questa solidarietà creatrice - distinta dal\'altl'n, for-1.ata, .che urla attr'lverso innumerevoli giornali e librel.li incitatori, da perfide bocche di J84

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