Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963
cl decennio 189('- 1900 i neoimpressionisti trassero nuove e logiche con– clusioni dalla loro posizione cieli'• arte per l'arte•· Charlcs Angrand, per esem– pio, (che viveva ritirato nella campagna nei pressi di Rouen), collaborò spingen– do Signac e Cross a mantenersi nella loro posizione. « Angrand dice - scriveva Signac nel 1894- che !'approfondirci nella natura cl parallz1.a, che sappiamo il sufficiente per disegnare un cane, Il quale In nulla si assomiglia ad un asino, e che questo è suHiclente. Il resto, dlsposlzlone di linea e di colori deve rimanere di nostra particolare preoccupazione,. (46). Insomma, il conflitto fra pittura a– stratta e la rcdcltà riferita alle tradizioni naturalistiche, si faceva più acuta. En- Uno del temi In cui lo entusiasta Seurat pone– va tutto il suo fervore di libertario convinto. rico Cross parlava a nome del gruppo quando scriveva ad Angrand nel 1889: « Per un quadro - mi dicevate - un problema è sufficiente. Ammettendo che uno sappia eludere la trappola tesa dalla natura con le sue turbatrici provo– cazioni, che c'è da pitturare? lo trovo una difficoltà enonue nel conciliare l'ado– zione di un tema con un problema illttorico da decidere. « Quale metodo? Comporre una armonia di colori sulla tavola dell'atelier? Abbozzare e quindi consultare Il grande dizionario della natura per otlenere la somlgllanza necessaria in tutta la realizzazione? • Per restare nel Neoimpressionismo creando delle armonie di tinte come armonizzando I toni di tale paesaggio o di tale scena naturalistica, le tele che di– pingo In questo momento restano fuori dell'obbiettivo• (47). Giammai i neoimpressionisti riuscirono ad abbandonare definitivamente i te- (46) 27 nO\'cmbre, diario, negli archivi Signa<:, pubblicato da Rcwald: Ex1ral" du Journal lnédlt dc Paul Slgnac, • Gai.clic dcs Beaux,Art, •· \Il, 36, (luglio-scucmbrc 1949) p:ia. 108, (47) 19 llO\"Cmbrc I~. corrispondenza di Angrand. 162
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