Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

non incorrendo nell'obbligo di assoggettarsi ad una estetica dettata da una col– lettività qualsiasi. Varie volte Signac insistette nella difesa dell'artista con più passione anche di Pissarro. Restando fedeli a ciò che gli detta la loro sensibilità, gli artisti dan– no rudi colpi ai vecchi concetti artistici così cari alla borghesia; « un vigoroso colpo cli piccone al vecchio edificio sociale che, consunto, va scricchiolando e crollando» (36). Prova del detto l'offre il punto di vista borghese: gli artisti di avanguardia sono, per conseguenza, avanguardisti in politica. « Glustlzla in sociologia e armonia In arte è la stessa cosa ...». « Pittore anar– chico non è colui che darà Immagini anarchiche, ma colui che, senza ansia di lucro, senza desiderio di ricompensa, lotterà con tutte le sue (orze di individuo libero contro le convenzioni borghesi e ufficiali col suo apporto personale. • Il tema è nulla, o tutt'al più è una parte dell'opera d'arte non più impor– tante degli altri elementi: tracciato, colore, composizione. .., « Quando l'occhio sarà educato Il popolo vedrà una cosa diversa dalla plasti– ca del quadri ... « Quando la società che sogniamo sarà errcttiva, quando liberato dagli sfrut• tatorl che lo abbrutiscono il lavoratore avrà tem1>0di pensare e di Istruirsi, ap– prezzerà tutte le diverse qualità dell'opera d'arte» (37). Signac conclude affermando che il tema non può essere il fattore determi– n.ante nell'arte della piuura essendo più che allro un elemento letterario. Così ricorda agli anarchici che i saloni ufficiali ostentano regolarmente quadri d'ine– renza operaia o industriale destinMi a dare soddisfazione alla borghesia, giacchè nessuno può pretendere che il semplice tema del lavoro esprima la realizzazione d'un'opcrn rivoluzionaria. Non esisteva, quindi, arte di propaganda per Pissarro, Signac, Cross o An– grand; ciò non significa però che i motivi che sceglievano fossero sprovvisti dj materia socialista. Nei loro ritratti pieni di simpatia che mostravano paesaggi e vagabondi es:stcva, l'abbiamo visto, pili di una fortuita coincidenza coi temi a• narchici; le loro opere segnano un contrasto violento nei confronti delle« annucia– zioni » del medio evo o della paesaggistica esotica dei Nabis conservatori. Inol– tre con altra categoria di opere - cedute alla stampa anarchica - esprimono un ideale, le visioni utopiche del futuro anarchico. Signac espresse chiaramente su Tcmps D'harmonlc la sua fede aerata, e Cross pensò come Signac che era pre• (36) lo\lPRESSIONISTES ET R.E.VOLUTIONNAIRES," La Ré,·ollc •. 4, 40 (13-19 giugno 1891) p. 4. Firmato • Un compagno imprcssionis1a •, qucs10 serino si dcn:: senza alcun dubbio :illa pcnn:i di Signac. Lo s1ile e le idee gli corrispondono. (37) i\fanoscrino inedito e scn1.a data negli archM Sign:ic. pro1>abilmcn1c intorno al 1902. Si traila di una conferenza molto probabilmente dcs1ina1a agli operai cd ai suoi hpiratori anar<:hici. 155

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