Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

I EDUCAZIONE E LIBERTÀ I La pedagogia libertaria delle comunità scolastiche tedesche LA PEDAGOGIA LIBERTARIA, le cui origini possono essere fatte risali– re a quel Rousseau che fu definito il • Copernico dell'Educazione•• ha avu- 10 i suoi grandi sviluppi nel nostro se– colo, durante la prima metà del quale la lotta tra i due opposti concetti di • preparazione » e di • autonomia » del– l'infanzia è entrata in una fase acuta. Questa lotta continua tutt'ora, ma il– luminata da numerose esperienze po– sitive. La lettura di una importante opera, mi ha permesso di conoscere e di e– sporre ora un interessante tentativo di pedagogia libertaria applicata: le co– munità scolastiche tedesche. Il libro in questione (del quale non ho trovato una edizione italiana) porta il titolo significativo di • Le maitr&ea– marade et la ~dagogle llbertaire • (Neuch:5.tcl e Parigi, 1936). L'autore, Jakob Robcrt Schmid, è attualmente proressorc di Pratica pedagogica all'U– niversità di Bema. Nell'insegnamento dal 1934, questo pedagogo progressista è stato, dal 1936al 1941,direttore della Scuola Svi7.zera di Genova. Le comunità scolastiche tedesche (« GemeinschoJtsschulen »), che hanno forse finora reali7.zato l'applicazione più complcrn dei princlpi antiautoritari in pedagogia, iniziarono la loro attività ad Amburgo all'indomani della guerra 1914-18,durante il breve periodo rivo– luzionario. Si trattò inizialmente di quattro scuole pubbliche elementari - raggruppanti un complesso di 2.500 a– lunni - e di una scuola secondaria. In seguito vennero fondate altre co– munità a Brema, Berlino, Magdeburgo e Grosszschocher, un villaggio dei din– torni di Lipsia. Il centinaio di maestri che si dedica– rono a questa nuova quanto rivoluzio– naria attività pedagogica ebbero fin dal– l'inizio lo scopo di esperimentare il va– lore della libertà nell'insegnamento e negarono a priori l'importanza del ~ golamento che, nelle scuole statali, in– dica al maestro il lavoro da farsi. Si trattava di creare una libera istituzio– ne che arrivasse a sostituire col tempo la scuola tradizionale. Non a caso il più importante fra i testi teorici delle comunità scolastiche s'intitola appunto • La vittoria sulla scuola•· Niente programmi annuali dunque, niente orari, niente ripartizione in branche delle materie di studio, nien– te separazione degli alunni in classi fissate in precedenza. Ma accanto a tut– te queste azioni • nichiliste • esisteva un grande compenso: la nuova attitu– dine, Je nuove relazioni dell'educatore con il fanciullo, a tal punto che - co- 69

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