Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

(2 • co111in11a dal ti. I) La letteratura, l'arte e la guerra M OLTJ, MOLTISSIMI sono i poeti occasionali. Non possiamo ianornrli. Nè dubita- re della loro sincerità. Ma questa, precisamente, rh·este il fatto 1>iùgrave: la sin– cerità, anche sporadica, negli istanti ili «ispirazione•, quando il poeta è posseduto dalle illusioni collettive, la ipnosi ultra-nazionalista, la chiacchierata temeraria, l'idealismo simulato che cerca di occultare o nobilitare le realtà infernali del massacro, il saccheg– a:io e la dìstruz.ione. Preferiamo l'altra sincerità, della bestia nuda e stridente, la • fiera letteraria• che può lanciare parole dure, offensive come l'acciaio, schiacciante come manate sulla testa, Preferiamo il suo terrore sfidante, il suo odio persistente, patoloa:ico, il • santo odio•• contrappeso della • sacra unione •• con tutte le sue esacerbazioni annichilatrici. Questa espressione diretta, senza rna:giri stilistici, del sclvaagismo bellico non è cosl frequente, giacchè il • barbaro civilizznio • conserva un certo pudore fra le sue virtù speciali: • Ti odieremo con odio i11esti11g11ibile, I Mai abba11dor1eremo il 11ostro odio, I Odio i11 terra, odio 11ei mari I Odio della me11te, e odio della mano, I Odio dei marlelli e odio delle corone, I Spietato odio dei cemo milio,ii / Che amano uniti, che odiano unili I E hanno, tutti, un solo nemico: l'hlgltillerra! (Emst Llssauer: • HASSGESANG GEGEN ENGLA D •) Tali lamenti in versi - bisogna chiamarli poesia? - possono rincgliarl! più inten• samcnte, in alcuni, il senso contrario, profondamente umano; però possono anche ec• citare, persino la rabbia, reggimenti interi, slanciati nei loro ass:'llti reiterati contro il nemico, Quanto alle descrizioni e narrazioni in prosa, abbondano cccessivamcn1c. Può essere che la metà dei combattenti •colli,. abbiano il loro quaderno o diario di guerra, per lo meno le loro leucrc ai famigliari, scnU\ contare coloro che scppc!'O arrangiarsi dietro il fronte pericoloso, nella • parte sedentaria •· Questa epidemia gra– fica fa veramcnle stragi durante e dopo la guerra; corrispondenze, appunti, racconti, novelle, memorie, ecc... si diffondono nei a:i:udini già devastati della cultura. Tuili questi autori descrivono ciò che a\'C\'ano sperimentato e vissuto direttamente, o per lo meno, ciò che avevano • \fÌSlO e udito•· E' come una valanga irresistibile, come uno sbalordith·o scialacquio d'orgoglio e ,,ana gloria eroica. Preferiamo anche qui la bestia allegra e terribile, che non sa di discorsi e perorazioni, però sa urlare e operare, tale come la incitano i suoi istinti snaturaliu .. 1.ti . Vi sono certe pagine di guerra incomprensibili ai nostri a:iorni. Soltanto con fa mente depurata dell'uomo consacralo al lavoro pacifico - con gli aneliti spirituali realizzali in alcune coscienze liberate da tutti i vecchi oscurnntismi e mcn✓Oftne con• ven1.ionali - possiamo comprenderle cd abbracciare tulio l'assurdo e orrendo che racchiudono. Per la conosccn1.a dell'animo e della mentalità individuale, cd anche delle 113

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