Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

L'educazione intellettuale L~t~~~~~~~El'~~~~~e:i~~a~e :id:-:1eal::n~~"~dis~:1i:;~a irb 1~e d f1~rt;e ~ na umana e nella società. Diverso quindi sarà il concetto della verità, diffe. rente l'idea della educazione intellettuale. La verità è contenuto, è riproduzione fotografica di una realtà a noi este– riore, è imitazione di qualcosa di indipendente dall'uomo, è assimilazione di un mondo fatto da altri, è possesso oggettivo di un sapere bello e fatto, è pa– dronanza mnemonica di un patrimonio conoscitivo effettivamente esistente fuoL ri della nostra partecipazione, è trasmissione di nozioni realisticamente conce– pite, è erudizione enciclopedica e informativa a cui l'uomo nulla può aggiun– gere, è apprendimento quantitativo e misurabiJe di istruzione pura e semplice, è il complesso di fattori oggettivi o ambientali che influenzano e modellano l'uo– mo nel suo corso evolutivo, è l'insieme delle condizioni storico-sociali che s'im. pangono al singolo plasmandolo a sua immagine e somiglianza, è qualcosa che scaturisce dall'esperienza a posteriori e si identifica con la sensazione più o meno trasformata, dicono alcuni. D'avviso contrario sono altri, per i quali la verità è creazione dello spiri• to, è formazione dialettica, realtà in fieri e dipendente dalla nostra coscie01a, è produzione soggettiva del mondo dell'esperienza, è conquista perenne di un sapere infinito, è giudizio interiore del nostro intimo mondo, è cultura unitaria e formativa interamente creata dall'uomo, è prodotto qualitati\lo del pensiero, è lo spirito stesso che crea il mondo e che si fa autocosciente, è qualcosa di universale a priori innato. L'astrattezza e l'unilateralità delle due concezioni è e\lidente, in quanto nella verità vi sono contenuti due elementi, la materia e la forma; anzi essa è oc sintesi a priori » d'un contenuto che viene dall'esperienza e di una forma deri– vante dallo spirito del soggetto. oc La forma senza la materia è \luota, la mate– ria sen1.a la forma è cieca », afferma Kant per dire che, nella verità, vi è uri elemento particolare materiale e un elemento universale spirituale, un aspetto che deri\la dall'ambiente oggettivo ed empirico e un aspetto che ha origine dalla spiritualità o soggettività del nostro io. Quindi non antinomia tra sapere infor– mativo e sapere formativo, non contrasto tra cultura ed erudizione, ma sintesi o fusione delle due forme di sapere. La verità, comunque concepita nella sua origine, può esse·re conosciuta nella sua integralità o totalità, dicono i dogmatici; la realtà è inconoscibile pcrchè non esiste un criterio di verità, affermano gli scettici; noi possiamo conoscere solo il fenomeno limitato all'esperienza sensibiJe e perciò ci è impas• sibile la conoscenza della realtà in sè, sostengono gli agnostici. Un uomo che ha conquistato un'educazione intellettuale in definitiva è un uomo che possiede un'autonomia teoretica o cultura, ossia un sapere criticamente fondato, un sape– re libero e vitale che si oppone all'erudizione dogmatica e meccanicistica, un sapere unitario e integrale che non ha niente a che vedere con la pseudo-scienza del pedantismo e con la morta e superficiale dottrina dell'enciclopedismo a buon 86

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