Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
quarto stato plebeo, i Sans-culoucs, sono gli Hehertisti, che ponendosi in una posizione di estremismo, riven– dicano questo diritlo che più tardi si configurerà nelle teorie del Babeu( e del Duonorroti. li Socialismo ern Dalo. Molti sono i teorici di esso ed ognuno con uua carallerislica. In In– ghilterra l'industriale Robert Owcn; in Francia Saint-Simon, Fourier, A. Blanr1ui, Cabet, Louis Blanc fino al Manifesto dej Comunisli redailo nel 1848 da Marx ed Engels. Dopo una breve parentesi nel '60, il Socialismo riprende vigore con Lassalle in Ger– manio e Proudhon in Francia. In Ita– lia, dopo Mnzzini, prende sviluppo la propaganda di Michele Bakunin. Nel 1864 nnsce la I Internazionale che vuole coordinare i vari movi– menti socialisti. Intano, nel campo del pensiero, le nuo,•e correnti filo– sofiche come l'Evoluzione cd il Posi– tivismo influenzano parte del movi- 1ilcnto socialista che sin da ora si ispirerà al socialismo scientifico da contraporre a quclJo del passato chiamalo utopistico. Ma i Socialisti dell'ultimo 800 finiscono con eoneen– trare i propri sforzi su un program• ma minimo di riforme sociali e democratiche. Dimenticando i presuposti della I lntern3zionale, i Socialisti propen– dono per 1'allività parlamentare, per il tallicismo nella lotta politica. Fe– deli alla I Internazionale rimangono gli anarchici che, nel 1872, si distac– cano per continuare la loro attività rivoluzionnria. Inizia la discussione fra riformisti e rivoluzionari, se è più vulido jl metodo parlamentare o quello dell'azione diretta al fine di risoh,ere la questione sociale. La filosofia del Positivismo, che aveva contribuilo a « scienti6cizu– re • il socialismo, entrava ora in crisi per dare posto a nuove correnti di pensiero, come l'Idealismo ed il Pragmatismo, ma il Socialismo rima– neva fodele ai postulati u scientifici> del Positivismo. Soltanto Max Stir– ncr, sul piano filosofico, appartenen– te alla Sinistra hegeliana, aveva va– Jorizzalo i diritti dell'individuo di fronte all'onnipotenza dello Stato teorizzata dal reazionario Hegel: era l'Anarchismo che si affacciava sul quadrante del pensiero, per poi as– sumere con Bakunin una fisiono– mia poli1ico-sociale nel movimento operaio. A tutt'oggi il Sociulismo si è ve– nuto frazionando e si va sempre più ingolfando nel conformismo borghe– se, mentre l'anarchismo rimane nella sua classica intransigenu ideologica con un programma di rivoluzione so– ciale. Si potrebbe forse dire che l'anarchismo nel movimento sociali– sta rappresenta c conlinua queJlo spirito evangelico dei movimetni re– ligiosi di un tempo che si opponeva– no alle manchevolezze dclJa Chiesa organizzata; rapprcsenla e conlinua quelle aspirnzioni popolari che dalla Rivoluzione francese nlla Rivoluzio• ne di Ottobre in Russia, non pote– rono avere concreta realizzazione. È allora l'anarchismo una mani(e– stazionc autentica che impronta di sè )a 6ne del sec. XIX? Indubbia– mente sì, se si considera quanto detto sopra circa l'involuzione autoritaria del socialismo di Stato. Ril'este esso carattere di necessità logica, se riguardato da un punto di vista prettamente ideologico? Anche a questa don;ianda bisogna risponde– re affermativamente se si pensa che l'anarchismo, essendo una ideologia 679
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