Volontà - anno XV- n.12 - dicembre 1962
vittima era sempre il segretario del sindacato, il responsabile di una collet• tività, il sindaco, il consigliere, iJ deputato. Il denunciante era il padrone espropriato della fauoria o della (abbrica, il padre, il fralcllo o un figlio di un fucilato. I prescelti erano in potere di chi li chiamava come clementi di una strana fiera di bestiame. Le bastonature e le nitre torture non (ace• vano risparmiare la comparsa dinanzi al Con5iglio cli Guerra o la fucila• ,:ione. Molti andavano a morte s11nguinanti per le torture subite, Questa inqualificabile resa dei conti era ancora più atroce, più selvaggia e 1>iù incruenta, nei riguardi dei prigionieri clic le precedenti nei confronti dei vi1laggi rurali. La maggioranza dei prigionieri, che non merila\'a l'onore della fucilazione, nè <1uello dell'ergastolo fu convertila in ma~a di schiavi come ai tempi antichi. Furono formati battaglioni di lavoratori forzati ( fino alla fine della seconda guerra mondiale) i quali, sotto la minaccia delle armi, costruirono ponti, strade, chiese e mausolei di tipo faraonico. Per un tempo interminabile, un terzo della popolazione spagnola ha scontato il crimine con Ja perdita delJu libertà, tra le mura delle carceri e dei presidii, con il corpo dolorante per le torture poliziesche, con la morte fra le mura di un cimitero, con la (nmc e l'umiliazione. Il suo grande crimine è staio <1ucllo di essere il primo popolo che ha dato una risposta virile al raseismo internazionale. E questa risposta, il popolo spagnolo l'ha dala solo e contro tutto il mondo. Epilogo. Prodotto dalla codardia e dal machia\'ellismo delle potenze interna– zionali, il regime franchista resiste proprio per opera e virtù dello stesso machiavellismo e della slessa codardia. Franco deve la sua vittoria al non intervento ufficiale in senso unilaterale. E deve, inoltre, la sua permanenza al potere al medesimo principio ciel non intervento. Durante la guerra ci– vile, le polcnze <lemocraliche giustificarono la loro apparente neutralitù con il timore cli provocare una guerra internazionale. La vittoria di Franco, invece, accelerò la guerra mondiale. Le stesse potenze democratiche si trincerano, oggi, sempre per non molestare Franco, dietro il principio del non int.ervento negli affari interni di un paese sovrano. La verità è che quel 11011- intervento del 1936-1939 fu ideato per l'odio e per il panico proclolto daJla rivoluzione latta dal popolo contro l'insur– rezione mililnre fascista. Il 110n. i11tcrverito che ne è seguito dopo la guerra 1939-1945, e che dura ancora, obbedisce allo stesso complesso anti– rivoluzionario. Le potenze capitaliste, coscienti del vuoto che fatalmente lascia ogni dittatura, ( vuolo tanto più profondo quanto più duratura e ferrea è la dit- 725
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